LA STORIA/1, IL MERCATO ITTICO ALL’INGROSSO AFFONDATO DALL’ABUSIVISMO

18 Dicembre 2019

“Trapani non può non avere un mercato ittico all’ingrosso”. La premessa del presidente dell’Organizzazione di Produttori della Pesca Natale Amoroso è tranciante. E Trapani fino a qualche mese fa, il verbale di riconsegna dei locali di Via Cristoforo Colombo è dello scorso 10 luglio, il mercato c’era. Quello gestito da OP. Una storia cominciata nel febbraio del 2010 con la concessione del Mercato. Storia andata avanti nel marzo dello stesso anno con il progetto di ammodernamento presentato da OP. In tutto, 661.700 euro. Soldi dell’Unione Europea per la quota dell’80% e soldi di OP per il 20%. Il Mercato viene ristrutturato ed ammodernato ed all’inizio del 2014 è operativo. Struttura all’avanguardia e non perché lo dicevano quelli di OP ma per l’attenzione nazionale nei confronti di quello che si presentava come una soluzione vincente. La convenzione con il Comune consentiva di guardare al futuro con fiducia: cinque anni più cinque per la gestione. Ma il Mercato all’ingrosso ha dovuto sfidare – perdendo – un avversario irriducibile che porta il nome di abusivismo. Ecco cosa c’è scritto nella relazione 2019 che OP ha presentato sull’attività della struttura: “La commercializzazione del prodotto ittico all’ingrosso anche per l’anno 2019, cosìì come per le precedenti annualità, 2014-2018, è stata effettuata esclusivamente in area portuale, tra la Piazza Scalo d’Alaggio ed il Porto peschereccio, al di fuori del Mercato ittico all’ingrosso, con la completa assenza di controlli da parte degli organi a tal fine deputati – Vigili Urbani, ASP, Capitaneria di Porto e altre forze dell’ordine – che, di fatto, con il comportamento omissivo ne hanno avallato la fattibilità e regolarità”. Ed ancora: “I pescherecci locali ed i grossisti hanno preferito svolgere abusivamente la vendita all’ingrosso anziché utilizzare il servizio pubblico locale per il quale il Comune di Trapani ha espletato apposita gara pubblica per il relativo affidamento”. Ma allora il pesce che arriva in città che storia ha? Qual è il percorso che segue per arrivare nelle case dei trapanesi? E nella ristorazione? Amoroso risponde indicando dove ci sono i Mercati all’ingrosso: “Quello più vicino è a Porticello a Palermo. Ci sono anche quelli di Acireale, Aci Trezza e di Catania. C’è un deposito Cee alle Tonnare Trapanesi. Ci sono le pescherie”. La OP – sempre nella relazione 2019 – rileva che a fronte del suo impegno nella gestione del Mercato ha dovuto fare i conti con “l’assenza di controlli da parte delle preposte Autorità vigilanti che, non svolgendo alcun controllo sul territorio, permettono di <<boicottare>> il Mercato, favorendo forme d’illegalità diffusa a danno della salute pubblica e della sicurezza pubblica, oltreché in palese violazione della precipua normativa europea e nazionale in materia”. OP ha lasciato il Mercato consegnando i locali e con un sopralluogo del Comune che ha potuto verificare, sul campo, con report fotografico, le migliorie apportate dall’Organizzazione dei Produtttori. A Palazzo D’Alì ed alla Capitaneria di Porto ci sono gli atti di diffida di OP, che ha chiesto un risarcimento danni pari a 991.825,93 euro. In particolare, 252.994,34 euro come perdita complessiva 2014-2017 e 738.831,59 euro relativi ai mancati ricavi a causa della mancanza di controlli. Si tratta della differenza tra i ricavi previsti nel 2014-2017, sia per commissioni che per servizi, e quelli realmente ottenuti. OP, nel frattempo, ha quantificato anche le perdite per il 2018 e per il 2019, rispettivamente di 53.004,03 euro (2018) e di 5.116,69 euro per l’anno in corso. Sul campo sono rimasti anche posti di lavoro. L’Organizzazione aveva 8 dipendenti che si occupavano della struttura. Al lavoro, per fare altro, ne sono rimasti soltanto 2. Il presidente Amoroso ha voluto sottolineare che “i controlli che abbiamo richiesto negli anni non avevano un intento punitivo, ma puntavano a dare regole certe al Mercato e soprattutto garanzie ai cittadini, a chi si reca al mercato al minuto o nelle pescherie per acquistare il pesce. Il nostro sistema era in linea con la normativa ed era all’avanguardia in Italia. La stampa specializzata si è occupata di noi indicando l’etichetta del Mercato all’ingrosso di Trapani come etichetta modello. Veniva valorizzato il nostro servizio web con cui il prodotto ittico, commercializzato all’interno della struttura, era facilmente rintracciabile con procedure semplicissime e veloci”.

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