“Trapani è una delle città più belle d’Europa ma non lo sa”. Per il direttore artistico del Luglio Musicale Trapanese si tratta di un limite culturale che va superato al più presto. Lo stesso vale per una sostanziale mancata di confronto. “Non siamo e non riusciamo a fare sistema”, ha aggiunto. “Il Luglio – ha sottolineato – produce cultura ma è anche un’impresa e come tale va amministrato. Un’opera mette in moto 220 contratti, si tratta di economia vera. Abbiamo anche il più bel Teatro all’aperto del mondo. Stiamo lavorando per renderlo sempre più efficiente e per farlo conoscere, perché può essere un punto di riferimento nella nostra politica turistica”. De Santis ha lanciato la sua sfida: “Serve un’alleanza civica, perché si ragiona ormai in termini di territori, di province e noi dobbiamo essere capaci di trovare risorse per i nostri progetti. Sapete cosa ho scoperto in Tunisia, nell’ambito dell’accordo di partenariato che abbiamo sottoscritto, che i coreani stanno puntando decisamente sul Magreb e stanno puntando sulla lirica. Ma ci rendiamo conto? I coreani che si occupano di lirica e che occupano un settore che è la nostra storia, la nostra tradizione. Noi siamo la culla della lirica. Ma gli altri, però, si fanno avanti, copiano, spesso male, ma sono presenti”. Il direttore artistico del Luglio ha voluto ribadire l’importanza di fare sistema quando ha preso in considerazione il ruolo della Regione: “Serve un circuito lirico-sinfonico del Mediterraneo. Perché fare in Sicilia quattro rappresentazioni della Traviata? Non sarebbe meglio fare rete, definire un programma comune?”.
CONVEGNO FDI/2, DE SANTIS: “DOBBIAMO FARE SISTEMA”
7 Dicembre 2019
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