LA SINDACA TOSCANO, L’ATM, FUNIERICE E LE STRISCE BLU. UNA STORIA, TANTI CAPITOLI

14 Novembre 2019

L’amministrazione Toscano ha deciso di affidare i parcheggi a pagamento all’ATM, società del Comune di Trapani. Di più. Intende entrare a far parte della partecipata di Palazzo D’Alì. La sindaca Daniela Toscano la considera – e l’ha detto pubblicamente – una soluzione virtuosa ed utile a migliorare il sistema del trasporto pubblico locale. Via dunque la vecchia convenzione con il Comune capoluogo e spazio alla condivisione di strategie e di servizi entrando nella stanza dei bottoni dell’ATM. Le strisce blu ericine sono state finora gestite da una società esterna. Con la “SOES” è prò arrivato il momento del “divorzio”, che viene presentato come consensuale. “Divorzio” che però ha già messo in allarme il sindacato che pensa al futuro degli attuali 24 ausiliari del traffico in forza alla “SOES”. Il contratto sarebbe scaduto a giugno 2021. Ma la società si fermerà il prossimo 31 dicembre e l’ipotizzato cambio di marcia con l’intervento dell’ATM non sembra dietro l’angolo. Potrebbe essere chiesta una proroga alla società. Di sicuro cresce l’attenzione del sindacato. La vertenza rimane dunque aperta. Così come è ancora tutto da scrivere un altro capitolo del caso strisce blu. Il Comune di Erice ha scelto la strada che porta all’ATM pur avendo ricevuto, ufficialmente, la disponibilità della FuniErice a gestire i parcheggi a pagamento. E la FuniErice è una società partecipata al 50% dal Comune. L’altro 50% è del Libero Consorzio Comunale. La sindaca Toscano ha dichiarato a più riprese che l’eventuale affidamento delle strisce blu alla FuniErice doveva fare i conti con la volontà dell’altro socio, l’ex Provincia, che, a suo dire, non era interessato alla soluzione FuniErice per una questione economica e di costi. Interpretazione della volontà dell’ex Provincia da parte della prima cittadina che non sarebbe autentica. Il Libero Consorzio Comunale di Trapani, con il suo commissario Raimondo Cerami non sarebbe contrario alla gestione dei parcheggi in quota FuniErice. Avrebbe, invece, chiesto di conoscere il relativo piano industriale che non c’è. Posizione dunque diversa rispetto a quella rappresentata dalla sindaca. Necessario dunque un faccia a faccia tra l’amministrazione ericina ed i vertici di FuniErice ed un chiarimento con l’ex Provincia. Il faccia a faccia sarà anche utile per fare il punto sugli obiettivi programmatici che la giunta Toscano intende raggiungere con la sua società partecipata al 50%. Tra le proposte in campo c’è quella dei trenini turistici che dovrebbero essere attivati entro l’estate del 2020. Trenini che vanno acquistati. E servizio che va gestito anche in riferimento ai costi. I trenini verrebbero utilizzati soltanto nel centro storico e difficilmente la tariffa, anche simbolica, per il giro turistico riuscirebbe a coprire le spese complessive del servizio. La FuniErice è comunque pronta a definire le procedure per rispondere positivamente all’indirizzo politico dell’amministrazione, ma avrebbe posto il problema dei costi che rischierebbero di appesantire il bilancio della società. Da qui, una delle soluzioni in campo: quella di gestire anche i parcheggi a pagamento, consentendo, così, alla FuniErice di bilanciare le spese per i trenini e per gli altri interventi che potrebbero emergere dall’indirizzo politico della giunta Toscano, con gli introiti delle strisce blu. E’ evidente che andando oltre gli aspetti tecnici ed amministrativi emerge, con forza, un problema prettamente politico. Il Comune di Erice è di fronte a scelte importanti per il suo sistema di trasporto pubblico locale. E’ chiaro che affidando la gestione delle strisce blu alla FuniErice ci sarebbe un potenziamento della società ed una sua ulteriore valorizzazione. Così com’è evidente che altre scelte, compresa quella di partecipare al nuovo corso dell’ATM, aprirebbero nuovi scenari nel governo del trasporto pubblico locale nell’intero territorio trapanese. Non a caso anche il Comune di Paceco ha annunciato la sua disponibilità ad entrare a far parte della partecipata di Trapani. Ma a differenza di Erice, Paceco non ha una sua società che si occupa di trasporto pubblico locale. Quel che serve è dunque chiarezza sulle prospettive politiche e responsabilità nelle scelte. La prima mossa tocca comunque all’amministrazione Toscano.

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