FAVIGNANA, VITO D’ANGELO TORNA IN CARCERE. ERA STATO ARRESTATO NELL’OPERAZIONE “SCRIGNO”

10 Ottobre 2019

In carcere c’era stato dopo l’operazione “Scrigno”, poi, per motivi di salute, era tornato a casa a Favignana, ma dopo una serie di verifiche e di controlli dei Carabinieri, si sono riaperte le porte dell’istituto di pena. Vito D’Angelo infatti non soltanto stava bene, ma aveva anche incontri non autorizzati che gli consentivano di comunicare con altri indagati. La nota dei Carabinieri è quanto mai chiara sul punto: “Dopo alcuni mesi di detenzione presso il carcere Pagliarelli di Palermo, il D’Angelo era stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari poiché le precarie condizioni di salute dello stesso, erano ritenute incompatibili con il regime carcerario. In questo contesto sono stati avviati dai militari dell’Arma, una serie di servizi di osservazione che hanno permesso di rilevare non solo uno stato di salute del D’Angelo tale da consentirgli di svolgere diverse attività fisiche ma, soprattutto, di aver reiteratamente violato le prescrizioni relative ai divieti di comunicazioni con persone non autorizzate, incontrando più volte soggetti che, a loro volta, avevano già avuto un rilevante ruolo nella pregressa attività investigativa, interfacciandosi con i co-indagati Virga Francesco e Peralta Francesco, entrambi attualmente sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere per i reati di cui all’articolo 416 bis del codice penale, costituendo così un riservato ed insospettabile trait d’union tra i predetti e l’anziano boss favignanese”. D’Angelo è ritenuto dagli investigatori “il vertice di un’articolazione operativa di Cosa Nostra sull’isola di Favignana documentata, per la prima volta, proprio nel corso delle indagini che hanno condotto all’operazione Scrigno”. Scattata lo scorso 5 marzo e che ha portato, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, all’arresto di 26 persone, accusate, a vario titolo di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e danneggiamenti, con l’aggravante del metodo mafioso. D’Angelo che ha 71 anni, era stato posto agli arresti domiciliari lo scorso 13 agosto.

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