Poco meno di tre mesi. E’ finita in poco tempo l’esperienza di Andrea Vassallo alla vicepresidenza del consiglio comunale di Trapani. Era stato eletto alla fine dello scorso mese di aprile, dopo le dimissioni di Dario Safina, per ricompattare la maggioranza. Ha lasciato, come ha scritto, nella sua nota, ancora una volta, nell’interesse della coalizione di governo. La maggioranza è impegnata nel rimpasto di giunta ed il sindaco Giacomo Tranchida ha finora applicato il manuale Cencelli, nella forma e nella sostanza. Il gruppo “Per Tapani” – oltre a Vassallo ci sono anche i consiglieri Massimo Toscano Pecorella e Salvatore Daidone – avrebbe potuto avere un assessorato soltanto facendo un passo indietro rispetto all’elezione di Vassallo alla vicepresidenza. E’ la seconda lista – per numero di voti – ma il “manuale” non dava scampo dopo la decisione del primo cittadino di “caricare” sulla lista uno degli assessori tecnici (Rosalia D’Alì). La secondo postazione di “potere” che toccava a “Per Trapani” era già stata acquisita con la vicepresidenza in corso d’opera. Ma la vicepresidenza è uno dei pezzi meno pregiati nello scacchiere del potere cittadino. La scelta della lista “Per Trapani” chiude il cerchio sulla giunta e rimanda a “scalare” la vicepresidenza. Il recente rimpasto di giunta ha portato alla nomina a due riprese di Dario Safina (“Cambiamenti”) e Giuseppe La Porta (“Amo Trapani”) e poi di Fabio Bongiovanni (Trapani Tua). Rimpasto che ha anche confermato gli assessori già presenti nell’esecutivo: Rosalia D’Alì, Andreana Patti, Enzo Abbruscato e Ninni Romano. La rinuncia della vicepresidenza da parte di Vassallo dovrebbe aprire le porte di Palazzo D’Alì al consigliere Toscano. Ma uno tra lo stesso Toscano, Abbruscato, La Porta e Safina dovrà dimettersi, perché il numero massimo di assessori- consiglieri è di tre in una squadra di nove assessori. Se poi dovesse arrivare in giunta anche il consigliere Peppe Pellegrino (“Demos”), le dimissioni consiliari dovrebbero salire a due. La Porta ha già detto di no. Safina, Toscano ed Abbruscato dovrebbero interrogarsi sulla richiesta di Tranchida: dimissioni da consigliere per i rappresentanti delle sue liste. Anche se quella di Abbruscato “Trapani con Coerenza” può essere considerata autonoma. Gli “indiziati” a dimettersi sono in particolare Pellegrino, che farebbe posto a Laura Genco – l’ex consigliera tornerebbe in aula dopo avere perso il ricorso al Tar presentato e vinto da Domenico Ferrante – e Toscano che darebbe spazio alla prima dei non eletti Azzurra Tranchida. La vicepresidenza del consiglio toccherebbe alla lista di Abbruscato, ma potrebbe anche aprirsi il dialogo con la minoranza. Ancora polemiche all’interno del gruppo di “Muovi-Menti”, meglio conosciuto con la lista Giovani. Lo strappo di Giuseppe Lipari – entrato in aperta polemica con il sindaco, dopo l’ultima riunione di maggioranza – farà sentire il suo peso nella sessione di bilancio che sarà presto aperta per approvare lo strumento finanziario.
Il Manuale Cencelli di Tranchida e della sua maggioranza
“Amo Trapani” (prima lista), due postazioni: presidenza del consiglio (Peppe Guaiana) ed un assessorato (La Porta).
“Per Trapani” (seconda lista), due postazioni: due assessorati (D’Alì e Toscano).
“Giovani” (terza lista), due postazioni: due assessorati (Patti e Romano).
“Trapani con Coerenza” (quarta lista), due postazioni: un assessorato e la vicepresidenza del consiglio (Abbruscato e forse Rocco Greco per la seconda carica d’aula).
“Trapani Tua”, (quinta lista), una postazione: un assessorato (Bongiovanni).
“Demos” (sesta lista), una postazione: un assessorato (in corsa Pellegrino, con le alternative Ferrante e Massimo Zaccarini)
“Cambiamenti” (settima lista) un assessorato (Safina).