TRAPANI, DI LORENZO (UIL): “ABBIAMO FATTO IL NOSTRO DOVERE. LA CISL CI RIPENSI”

21 Giugno 2019

Il tentativo, tutto in salita, è quello di abbassare i toni. La Uil torna a dire la sua ma sottolinea che prende atto “del chiarimento nelle dichiarazioni della Cisl che, senza nulla dovere aggiungere, seppur dal tono e dal tenore, si comprende l’errore di essersi esposte in dichiarazioni, almeno, inopportune”. Ma la volontà di non alzare il tiro, dopo la controreplica della Cisl, finisce per andare in parallelo ad un confronto a distanza che continua. La Uil ribadisce la sua linea e si sente pienamente rappresentativa degli interessi dei dipendenti del Comune di Trapani. E’ ancora Innocenzo Di Lorenzo ad intervenire: “I sindacati sono delle associazioni dei lavoratori che hanno come obiettivo principale quello di esercitare la <rappresentanza> degli stessi, tutelando i lavoratori attraverso la firma di accordi vincolanti per tutti i lavoratori cui si riferisce l’intesa”. Ed ancora: “I sindacati intervengono in tal modo in sede di firma dei contratti integrativi aziendali e di altri accordi di categoria oltre, più in generale, a partecipare attivamente alla vita delle aziende e alle relazioni, al fine di proteggere e conservare i diritti dei propri appartenenti e dell’intera classe di lavoratori cui si riferiscono”. La premessa del sindacalista della Uil, che è comunque, di per sé una prima risposta sul ruolo che la sua organizzazione sindacale ha avuto in delegazione trattante, gli consente di tornare sul caso Trapani: “I recenti avvenimenti hanno messo in evidenza quanto sia importante, oggi più che mai, poter contare su una classe dirigente aperta, preparata, capace, caparbia. È in momenti come questo che c’è la necessità di una classe dirigente capace di decisioni responsabili. Accettare il confronto significa accettare il rischio di uscire allo scoperto, di uscire dalla routine, di abbandonare facili porti sicuri”. Di Lorenzo approfitta del confronto a distanza con la Cisl per denunciare una condizione del Comune che è a dir poco allarmante per la sua gestione e per l’efficienza della sua attività. “Il Comune di Trapani – sottolinea Di Lorenzo – vive una situazione paradossale che non è più sostenibile, vuoi per la confusione dei ruoli – anche sindacali . vuoi per la insostenibilità della organizzazione dell’ente che pone il Comune Capoluogo, quale cenerentola per non avere avuto la capacità di aggiornare il proprio regolamento degli Uffici e dei Servizi, obsoleto e fermo al 2002, non avere un contratto integrativo decentrato – malgrado il contratto nazionale sia scaduto nel 2018 – , vivere una situazione di erogazione di incentivi, fuori dalle regole a suo tempo sottoscritte, lasciate alla discrezionalità dei funzionari e dei dirigenti, senza alcuna sottolineatura da parte della Rsu e delle organizzazioni sindacali – tranne la Uil Fpl – che ha sollevato il problema, non regolamentare la disciplina delle posizioni organizzative, ad oggi al Comune di Trapani ve ne sono oltre 20, non disciplinare le indennità di reperibilità e del lavoro straordinario del servizio di Protezione Civile sottraendo somme che dovrebbero essere a carico del bilancio e non al fondo generale del personale, e potremmo continuare con tantissime altre incongruenze, e vedere bloccare tutto su un problema quale la produttività anno 2011 – 2015 significa voler mantenere lo stato attuale”.

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