Il sindacato non ha dubbi. Non li ha mai avuti su un punto: “Il bacino di carenaggio deve tornare a creare occupazione e lavoro”. L’ha ribadito il segretario provinciale FIOM Cgil Giuseppe Favara: “C’è un bacino di proprietà della Regione e c’è l’area antistante che è stata assegnata ad una società, Marinedi, ma continua a rimanere tutto fermo. Abbiamo saputo che la Marinedi sarebbe pronta ad investire, rimessaggio, grandi yacht. E’ dunque arrivato il momento di fare chiarezza”. Il bacino ristrutturato, ma con la necessità di un nuovo intervento per ripristinare l’impianto elettrico, nel frattempo vandalizzato, perchè conclusa la ristrutturazione non c’è stato l’avvio della fase di gestione. L’are antistante, collegata direttamente, al bacino è invece di proprietà del demanio statale. Si tratta dell’ex area del Cantiere Navale trapanese che è in condizioni di assoluto degrado ed ormia neanche più nell’interesse dei vandali. Lo Stato ha definito la procedura di concessione e la società Marinedi è riuscita a piazzarsi davanti a tutt gli altri, anche se dopo un percorso alquano tortuoso, finito anche in carta bollata con ricorsi al Tar. La società in questione costruisce Marine in tutto il mondo.
FAVARA (CGIL): “RILANCIAMO IL BACINO DI CARENAGGIO E L’AREA EX CNT”
7 Giugno 2019
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