TUMBARELLO (UIL): “NON BASTA PIU’ DIRE LA MAFIA FA SCHIFO. IL LAVORO VERO ANTIDOTO”

6 Giugno 2019

Un attivo unitario nella forma e nella sostanza. Il sindacato non ci sta. Non vuole essere sul banco degli imputati quando si aprirà il processo sul mancato sviluppo del territorio trapanese. Suonano, ancora una volta, l’allarme Cgil, Cisl e Uil. “Questo – ha detto il segretario provinciale della Uil Eugenio Tumbarello – è un territorio senza programmazione, senza una cabina di regia”. Le tre sigle sindacali parlano una sola lingua, il percorso è unitario ed ha fatto dire a Tumbarello che nella cabina di regia che non c’è, dovrebbero esserci “i deputati di questo territorio, a volte assenti, silenti, oppure impegnati a fare altro”. Nella cabina dovrebbe esserci posto anche per i Consorzi Comunali, le ex Province “perchè in questo territorio manca la sintesi. I Liberi Consorzi devono avere una governance. Devono avere un futuro”. Tumbarello ha chiamato a raccolta anche il Distretto Turistico: “Devono esserci tutti i Comuni. Se i distretti socio-sanitari cominciano a funzionare vanno incoraggiati e sostenuti”. Ed ancora: “Birgi è ormai l’icona del malessere locale, ma non è il solo problema che dobbiamo affrontare. La provocazione <<Se Volo Voto>>, che abbiamo sostenuto, deve però rimanere tale, non può andare oltre perchè finirebbe per essere disobbedienza sociale. E noi invece abbiamo il dovere di rimanere uniti, di continuare a puntare sui due poli aeroportuali ma senza farci penalizzare dai campanilismi, interni al nostro territorio e rispetto ad altri territori”. Il segretario della Uil ha indicato un solo antidoto vero contro la crisi: “E’ il lavoro. E’ la vera lotta alla mafia. E’ ormai chiaro che non basta più dire <<la mafia fa schifo>> per sentirsi esenti da responsabilità e portatori di altri valori. E’ necessario fare di più ed il sindacato che sta con i lavoratori e che si occupa di lavoro può essere determinante. Ecco perchè a questo nostro attivo ritengo che ne debbano seguire altri per discutere delle questioni aperte con un sistema che coinvolga tutte le categorie, e che ponga il lavoro in primo piano. I figli dei pescatori non vanno più a pescare. I figli degli agricoltori non tornano a puntare sulla terra, che non viene pià coltivata. I nostri giovani vanno fuori a cercare un futuro. Dopo tanti anni l’Ars ha approvato la legge sul diritto allo studio. La leggeremo ma è comunque un passo avanti. Dobbiamo tutelare i nostri giovani e la scuola è uno degli strumenti. Tutti leggiamo le cronache dei giornali pieni di notizie di arresti per droga sul nostro territorio. E’ un segnale pericoloso perchè spesso sono giovani e significa che li stiamo perdendo”. Cgil, Cisl e Uil, nell’attivo unitario che si è svolto stamattina nella sala conferenze della Camera di Commercio, hanno presentato una piattaforma con le loro proposte per “rilanciare il lavoro e lo sviluppo nel territorio di Trapani”. Tra le priorità: le infrastrutture (aeroporto, porti, strade ed autostrade, ferrovia), i centri urbani extraurbani (Università, scuole ed asili nido, recupero dei centri storici e dei beni culturali), legalità ed appalti, turismo e terziario, agricoltura, industria agro-alimentare e pesca, sanità, politiche sociali e pubblica amministrazione. La piattaforma programmatica entra nel dettaglio di ogni priorità indicando i punti di crisi e gli interventi da fare. E’ una piattaforma che viene messa a disposizione della politica, della classe imprenditoriale ma sopratutto dei lavoratori. Il sindacato punta a fare rete ed a proporsi come riferimento per costruire un progetto credibile e concreto per l’economia del territorio trapanese.

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