L’edilizia sta morendo. La Cgil trapanese lancia quello che potrebbe essere l’ultimo allarme. Le imprese non riescono a stare sul mercato e sono costrette a chiudere. Da qui il licenziamento dei lavori, le ripercussioni sull’indotto e sull’economia del territorio. Il prossimo 15 marzo ci sarà, a Roma, lo sciopero nazionale dei lavoratori delle costruzioni. La FILLEA Cgil trapanese porterà i dati della cassa edile. Numeri impietosi che rimandano ad aziende che chiudono, a lavoratori senza occupazione, alla massa salariale che diminuisce ed agli infortuni che invece aumentano. “Se al 31 dicembre del 2017 nel territorio trapanese le imprese attive erano 1.406 a un anno esatto di distanza – si legge in nota della FILLEA – sono scese a 1.246, subendo una contrazione pari all’11, 48 per cento. In calo anche l’occupazione: nel 2017 i lavoratori delle costruzioni erano 4.738 a fronte dei 4.337 del 2018, con una riduzione occupazionale dell’8,46 per cento. Ed ancora: “Massa salariale in calo del 5,41 per cento: nel 2017 ammontava a 28.216.337,00 mentre nel 2018 a 26.689.594,00”. Il segretario provinciale della FILLEA Cgil di Trapani Enzo Palmeri traccia un quadro desolante ed allarmante: “Il settore è in caduta libera. Chiediamo maggiori controlli nei cantieri per contrastare il lavoro nero e irregolare e per prevenire gli infortuni sul lavoro che hanno assunto dimensioni preoccupanti considerato anche che una parte di essi non viene denunciata proprio perché a essere coinvolti sono lavoratori irregolari”. Il sindacato non si limita alla denuncia ed indica la strada da seguire: “Gli enti pubblici appaltanti devono avviare le opere già cantierabili”. “Da oltre cinque mesi – sottolinea Palmeri – attendiamo che la Prefettura convochi un incontro con gli Enti appaltanti, ovvero con i Comuni, con l’Asp, l’Anas, l’Rfi e lo Iacp, per fare il punto sul mancato avvio dei cantieri già finanziati con i fondi del Patto per la Sicilia che, in provincia di Trapani, ammontano a 500 milioni di euro. Il settore delle costruzioni non può più attendere ed è necessario conoscere i tempi di avvio dei lavori delle opere pubbliche. Oggi più che mai occorre un piano straordinario per la manutenzione delle strade e dei viadotti. Al Governo diciamo che difendere e rilanciare il lavoro e il settore delle costruzioni vuol dire rilanciare l’intera economia del Paese”. In preparazione dello sciopero nazionale del settore costruzioni la FILLEA Cgil di Trapani ha convocato i suoi iscritti per venerdì prossimo.