Quella mano tesa che gli amici trapanesi di Nicola Zingaretti non hanno voluto stringere. Il tentativo di superare il muro contro muro, con gli “zingarettiani” da un lato e i gruppi che fanno riferimento a Maurizio Martina e Roberto Giachetti, renziani più o meno ortodossi e più o meno della prima ora, ci sarebbe stato e con una proposta sul campo. Sarebbe stato il presidente dell’assemblea provinciale del Pd Christian Emmola a fare la prima mossa. Alla base dell’accordo con gli ex Ds e l’area dell’onorevole Baldo Gucciardi doveva esserci, necessariamente, il passo indietro di Giuseppe Lombardino. Il sindaco di Santa Ninfa era stato indicato come candidato unitario del Pd ma così unitario non era mai stato perché le varie anime dell’area renziana non condividevano la scelta. L’accordo sarebbe invece passato attraverso la condivisione della candidatura alla segreteria provinciale del Pd dell’attuale vicepresidente del consiglio comunale di Trapani Dario Safina, area Zingaretti, ma “metabolizzato” dai renziani tanto da proporlo. La proposta Emmola non ha però trovato il consenso della componente zingarettiana e di conseguenza il dialogo tra le correnti s’è fatto difficile ed in salita. Il rinvio della presentazione delle candidature alla segreteria provinciale al 2 marzo potrebbe riaprire il confronto interno. Il Pd trapanese continua ad essere diviso. In alcuni circolo le convenzioni comunali non sono svolte, come a Trapani, Erice, Petrosino e Mazara del Vallo. In altri casi ci sono state delle autoconvocazioni con l’assenza dei rappresentanti delle mozioni Giachetti e Martina. Una soluzione unitaria sarebbe più che utile per un partito che deve ricostruire una presenza forte e radicata nel territorio. Ma finora hanno avuto il sopravvento contrapposizioni e vecchie beghe.
CONGRESSO PD: ED EMMOLA DISSE: “SAFINA”. MA GLI ZINGARETTIANI RISPOSERO: “NO, GRAZIE!”
21 Febbraio 2019
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