BELICE 1968, SINDACO CATANIA: “ABBONDONATI DALLE ISTITUZIONI”

11 Gennaio 2022

La notizia è che il Belice non fa più notizia. Non è più neanche oggetto di propaganda e di passerelle politiche a 54 anni da un terremoto devastante che mostra ancora le sue ferite sul territorio. Ma il Belice c’è. Con i suoi 21 Comuni interprovinciali. C’è con i suoi territori che attendono ancora risposte concrete dalle istituzioni, in particolare dal governo nazionale. Gli amministratori belicini, a pochi giorni dall’anniversario del sisma, denunciano “con amarezza”, “il totale senso di abbandono da parte delle istituzioni”. La parola d’ordine è fallimento e rimanda agli “impegni assunti dal governo nazionale”. Ricordano ancora la presenza, quattro anni fa, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E soprattutto ricordano il suo “accorato appello alle forze politiche a sanare questa ferita aperta da troppi anni”. La sintesi prova a farla il sindaco di Partanna Nicola Catania, coordinatore dei primi cittadini della Valle del Belice. Più che una sintesi è l’ennesimo atto d’accusa. “E’ – sottolinea – l’ennesima vergogna che si è perpetrata nei confronti di questo territorio, nonostante missioni a Roma, varie riunioni con gli uffici legislativi e legali, con i responsabili del Ministero, relazioni sulla tematica e sulle normative vigenti, nuovi quadri finanziari aggiornati e relazioni di accompagnamento che sono state richieste al Coordinamento dei sindaci. Il tutto si è rivelato infruttuoso ancor peggio per le blande motivazioni addotte a fronte di un inserimento nella Legge di stabilità di un emendamento governativo, per il quale il sottosegretario Cancelleri si era speso e impegnato, ricevendo il diniego da parte del Ministro e del governo. Stupisce ancor di più come in questa fase particolare, nonostante le ingenti somme disponibili del Pnrr, non si sia tenuto conto nemmeno della possibilità di inserire i Comuni del Belice nelle agevolazioni riguardanti anche il bonus sulla casa alla stessa stregua di altri territori colpiti dal sisma che invece sono stati puntualmente inseriti”. Niente da fare denuncia Catania che aggiunge: “tutto ciò in spregio alla rappresentanza territoriale che ha visto impegnati parlamentari nazionali del territorio che hanno piuttosto preferito dedicare la loro attenzione e le loro energie ad argomenti altri, non ultimo quello di abbassare l’Iva sui preservativi, maschili e femminili con un costo complessivo per le casse dello Stato di 75 milioni di euro. Questa è la classe dirigente che evidentemente questo territorio merita! Non dimentichiamo che anche rispetto a un puntuale emendamento elaborato per il ripristino e l’efficientamento dell’Ospedale Valle del Belice di Castelvetrano, non è stata rivolta la giusta attenzione a difesa della salute pubblica dei cittadini del Belice. I parlamentari non hanno avuto nemmeno l’accortezza di trasformare detto emendamento in un semplice ordine del giorno”. Il sindaco e coordinatore fa riferimento anche alla Regione: “Sul versante regionale rimaniamo fiduciosi, ma attendiamo fatti concreti, sull’impegno assunto dal Presidente Nello Musumeci relativamente al finanziamento di 10 milioni di euro per il Belice che ancora oggi non trova comunque la concreta modalità di attuazione. Non ci resta altro che procedere con una vertenza generale nei confronti dello Stato a difesa dei diritti dei nostri cittadini e della infrastrutturazione del nostro territorio”. L’emergenza Covid ha portato i sindaci a ridurre le iniziative di commemorazione. Si limiteranno a presenziare alla riapertura della Chiesa Madre di Montevago, distrutta dal sisma del 1968 ed a partecipare ad una messa che sarà celebrata dal Vescovo Domenico Mogavero nella Cattedrale di Partanna il 15 gennaio alle 18.

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