“Chi dice che le Province erano enti inutili, lo denuncio”. Nello Musumeci, nella sua missione trapanese, ha anche affrontato l’emergenza dei Liberi Consorzi, che rischiano il default finanziario a causa del cosiddetto “prelievo forzoso”, il contributo di solidarietà che devono alla finanziaria nazionale. “Un’abolizione assurda per i costi della politica. Attenzione a confondere i costi della politica con i costi della democrazia. E’ stato verificato che con la dittatura i costi si ridurrebbero anche del 70%. Non credo che tuttavia sia questa la strada da percorrere. Noi volevamo le Province elette dal popolo. Ma la Corte Costituzionale ha detto che bisognava adeguarsi alla legge Delrio, con l’elezione di secondo grado, quindi in mano ai partiti. Il problema si può risolvere, abrogando la Delrio. Ed è a questo che sto lavorando anche con interlocuzioni a Roma”. Le condizioni dell’ex Provincia regionale di Trapani sono state manifestate dal commissario straordinario Raimondo Cerami nel suo intervento introduttivo nell’incontro che si è svolto stamattina nell’ex aula consiliare del Libero Consorzio. Cerami ha approvato il bilancio pluriennale 2018-2020, ma con tagli che si faranno sentire e che saranno durissimi se la politica ed il Parlamento nazionale non troveranno una soluzione per il “prelievo forzoso”. Musumeci ha stigmatizzato l’attuale situazione: “Prima c’era lo Stato che finanziava le Province, poi le Province sono state abolite ma devono pagare il contributo allo Stato”. Contributo che in provincia di Trapani porterà ai doppi turni nelle scuole di competenza del Libero Consorzio, alla chiusura di molte strade provinciali, a mettere in sorprannumero circa 40 dipendenti. “Il bilancio è stato approvato – ha sottolineato Cerami – per evitare di perdere il finanziamento per una scuola di Pantelleria, per non perdere i fondi necessari per le verifiche sismiche e gli interventi in alcune strade: 180 milioni di euro di fondi statali”. Il commissario ha poi voluto fare chiarezza sui fondi d ristoro per la guerra in Libia. Intervento armato nel 2011 che portò alla chiusura, prima totale e poi parziale, dell’aeroporto civile di Birgi. Il fondo inizialmente di 3 milioni di euro, prodotto di due leggi regionali è rimasto sostanzialmente inutilizzato. “La sua erogazione – ha aggiunto Cerami – si è resa quasi impossibile perché le norme, così come sono state approvate, determinano seri problemi perchè incidono sulla concorrenza e finiscono per essere aiuti a Birgi che però non sono consentiti. Sarebbe necessario un emendamento alla finanziaria o ad un collegato, o altra soluzione legislativa per passare dalla formula dell’incremento a quello della promozione turistica del territorio”.
EX PROVINCE, MUSUMECI: “PUNTIAMO AD ABROGARE LA LEGGE DELRIO”
14 Dicembre 2018
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