Mimmo Turano finisce nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari l’ingegnere capo del Genio Civile di Trapani Giuseppe Pirrello, l’ingegnere capo del Comune di Castellammare del Golfo e due imprenditori. L’operazione della Guardia di Finanza è frutto di due indagini diverse. Tra le altre 26 persone indagate c’è pure l’assessore regionale alle Attività Produttive. I fatti contestati risalirebbero a due anni fa e quindi non riguardano la sua azione di governo. Turano ha dichiarato di essere sereno ma anche amareggiato e di avere piena fiducia nella magistratura. Ha aggiunto di sapere poco dell’indagine che lo riguarda e di avere già parlato con il Presidente della Regione Nello Musumeci. Turanno ha anche parlato con i suoi avvocati per chiarire, prima possibile, la sua posizione. I reati contestati a vario titolo sono corruzione, falso materiale ed ideologico e violazione della normativa sugli appalti. Si sa poco delle contestazioni che vengono fatte a Turano. Nel 2016, anno delle ipotesi di reato che lo riguardano, il parlamentare regionale alcamese era capogruppo all’Ars dell’Udc. Nel mese di novembre decide di aderire ai “Centristi per la Sicilia” dell’ex Ministro Giampiero D’Alia, ma nel marzo del 2017 torna all’Udc e si candidata, a novembre, alle Regionali. Ottiene nuovamente il seggio e viene indicato nella squadra di governo del Presidente Musumeci.