CATANIA-TRAPANI 3-1, I GRANATA SPRECANO DI TUTTO E PRENDONO DUE GOL DA ORATORIO

16 Ottobre 2018

Trapani-Catania 3-1

Reti: 47′ Lodi (C) rig., 49′ Marotta (C), 60′ Lodi (C), 69′ Golfo (T)

Catania: Pisseri; Ciancio, Aya, Silvestri, Baraye (46′ Calapai); Angiulli (77′ Bucolo), G. Rizzo (32′ Biagianti); Barisic (62′ Vassallo), Lodi, Manneh; Marotta (77′ Curiale). A disp.: Pulidori, Fabiani, Lovric, Scaglia, A. Rizzo, Llama, Brodic. All. Sottil.

Trapani: Dini; Scrugli, Mulè, Pagliarulo, Ramos; Costa Ferreira (62′ Toscano), Taugourdeau, Corapi; Golfo, Evacuo (80′ Dambros), Tulli (62′ Nzola). A disp.: Ingrassia, Kucich, Canino, Silva, Garufo, Aloi, D’Angelo, Girasole, Ferretti. All. Italiano.

Arbitro: Amabile di Vicenza (De Palma-Dibenedetto).

Note: ammonito Silvestri, Vassallo. Espulso al 92′ Vassallo per doppia ammonizione. Al 30′ Evacuo calcia un rigore sulla traversa.

Trapani senza equilibrio. Mette il Catania sotto nel primo tempo, ma regala la vittoria ai padroni di casa con tre reti da oratorio. Difesa, nel secondo tempo, da cancellare. A tratti imbarazzante come sul terzo gol. Nel primo tempo i granata sbagliano di tutto. Pure un rigore al 29′ con uno spento Evacuo che mister Italiano si è ostinato a tenere in campo anche se il centravanti del Trapani ha dimostrato in tutti i modi di non essere in forma. Perché prima del rigore, al 19′, sempre Evacuo si era letteralmente divorato un gol fatto. Un rigore in movimento, dopo un lancio di Corapi, l’imbucata di Tulli che provava a superare Pisseri di destro, quando avrebbe dovuto anticiparlo nell’uscita di sinistro e con la palla che finisce sul destro di Evacuo che ad un metro dalla porta sguarnita riesce a mandarla fuori. Ma anche nel buon primo tempo, il Trapani aveva registrato momenti disarmanti. Come quando Corapi ha regalato un calcio d’angolo al Catania con un lancio senza nè testa, nè coda. O come quando la coppia Pagliarulo-Ramos consente a Marotta d’involarsi verso l’area di rigore, ma il destro della punta del Catania è stato deviato prontamente da Dini. Possesso di palla granata per tutto il primo tempo ma anche azioni disinvolte, quasi arroganti da parte di una squadra che deve sempre stare sul pezzo per essere competitiva. Al 31′ il Catania deve sostituire Rizzo e mister Sottil manda in campo Biagianti, che comincia a mettere ordine a centrocampo. Al 38′ i padroni di casa arrivano in porta con la loro prima azione: il sinistro di Angiulli si stampa sull’incrocio dei pali. Al 40′ il sinistro di Taugourdeau avrebbe meritato di più, ma Pisseri è attento e manda in angolo. Al 42′ Costa Ferreira fa tutto bene meno che il tiro che finisce alto sulla traversa. Finisce il primo tempo con 2′ di recupero. Con il Trapani pieno di sè ed il Catania che si sente miracolato. Ma nel primo minuto del secondo tempo, Taugourdeau si butta goffamente su una palla che balza in area di rigore con la difesa granata che non riesce a liberare e la tocca con la mano. L’arbitro è vicino e fischia il calcio di rigore. Il Catania ha Lodi che va sul dischetto e passa in vantaggio. E’ il 47′. Appena due minuti dopo il raddoppio di Marotta. Un altro capolavoro della difesa del Trapani. Marotta entra in area dalla sinistra, si beve Mulè come un birillo, calcia come può, sicuramente non un tiro micidiale ma Dini si butta male ed invece di respingere la palla la fa scivolare in rete. Il Catania è in vantaggio di due gol senza neanche sapere come ed il Trapani è in ginocchio per errori marchiani. Al 52′ punizione da posizione pericolosa, centrale e dal limite dell’area per il Catania. A causa di un fallo inutile di Corapi – per lunghi tratti della gara inguardabile – che travolge Marotta. Lodi tira sulla barriera e sulla respinta il suo tiro va fuori di poco. Reazione timida del Trapani: punizione di Ramos e testa di Mulè che arriva prima sulla palla e manda fuori. Al 59′ ci prova Tulli ma non vede la porta. Al 60′ la premiata ditta Pagliarulo-Mulè cincischia in area di rigore e consente a Lodi che non è certo un fulmine di guerra di tirare in porta. Il capitano ci mette il piede e poi va a raccogliere la palla nella sua porta. Il Catania ha fatto il suo terzo gol con il sostegno pieno del Trapani. Mister Italiano si sveglia e manda in campo Nzola al posto di Tulli e Toscano al posto di Costa Ferreira. Il primo farà davvero poco, il secondo ha provato a mettere ordine e geometria a centrocampo. Il Catania sostituisce Barisic con Andrea Vassallo. Al 69′ il Trapani accorcia le distanze con Golfo che, a differenza della sfida contro il Bisceglie non passa la palla a Nzola che era ad un metro tutto solo ma la gira di destro in rete. Curiale per Marotta e Bucalo per Angiulli sono le mosse di mister Sottil per tenere a bada i granata che tentano una rimonta senza troppa convinzione. All’80’ mister Italiano ritiene che Evacuo può uscire dal campo e lo sostituisce con Dambros. Sostituzione che non cambia nulla. Nei minuti finali il Catania si consente anche il lusso di finire in dieci per l’espulsione di Vassallo. L’arbitro concede 4′ minuti di recupero che il Trapani spreca con cross da dimenticare da parte di Ramos e Corapi. Il Trapani esce sconfitto dal Massimino ed è una sconfitta che s’è cercato con una partita giocata a livelli altissimi per alcune fasi e con errori da oratorio in altri. Ma il campionato di serie C è una competizione professionistica e non si può giocare così come ha fatto la squadra di mister Italiano che esce fortemente ridimensionata dal derby più atteso.

Il 4-3-3 di mister Italiano

Potrà anche andare su tutte le furie per gli errori commessi dalla sua squadra ma nella sconfitta di Catania le sue responsabilità sono evidenti, forti e pesanti. Manda in campo la stessa squadra del primo tempo contro il Bisceglie e sembra avere ragione lui perché nel primo tempo c’è stata una sola squadra in campo, la sua. Per i calci di rigore ci sarà sicuramente una gerarchia interna, ma affidare ad Evacuo il rigore che avrebbe cambiato il volto della partita dopo che l’attaccante granata si era divorato un gol già fatto è stato un azzardo. Tirare un rigore di fronte a 10.000 persone, in quel momento della gara richiede freddezza e sicurezza che Evacuo non poteva avere. Il Trapani voleva vincere la gara con il palleggio ma diventa quasi un atto di arroganza giocare la palla a poca distanza dalla propria porta, con il rischio di perderla e di consentire ad un Catania che era in catalessi di tornare in gara. Italiano avrebbe dovuto cambiare prima e meglio. Il centrocampo con Taugourdeau, Corapi e Costa Ferreira può andare bene in casa, può avere una sua logica se il Catania rimane rintanato nella sua trequarti, ma poi ci vuole gamba, dinamismo, intraprendenza. Quella che ha dimostrato Toscano quando è stato chiamato in causa. Ma non è certo un cambio da fare sul 3-0. Così come Nzola avrebbe meritato di poter giocare quando la squadra era ancora in partita. Il Trapani è crollato su se stesso ed ha mostrato tutti i suoi limiti. La squadra esprime anche un bel calcio ma è sempre più chiaro che è un calcio affidato alle giocate individuali dei suoi piedi buoni. La difesa è crollata prima di tutti gli altri reparti. Capitan Pagliarulo è sempre più in affanno e Mulè ha finito per agggiungere ai suoi errori anche quelli determinati dalle incertezze del capitan che invece dovrebbe guidarlo in campo. C’è però poco da pensare perchè si torna sabato in campo per la sfida casalinga contro il Rieti. Una buona occasione per capire qual è la reale dimensione di questa squadra.

Gli avversari

Mister Sottil ci capisce poco nei primi 45′ di gara ed il suo 4-2-3-1 si muove in campo come un pugile suonato. Il Trapani è padrone del campo, anche se spreca l’impossibile, ed il tecnico del Catania non riesce a sbrogliare la matassa. I granata però lo graziano più volte e lui ringrazia. Si riprende grazie ad un infortunio che gli consente di mandare in campo Biagianti che, minuto dopo minuto, gli assesta il centrocampo, consentendo a Lodi di giocare con maggiore tranquillità. Già Lodi. E’ lui ad avere fatto la differenza. Non è più un ragazzino come Evacuo ma lui il rigore l’ha segnato e quando ha avuto la palla del Ko, del 3-0, l’ha messa dentro, con la partecipazione di capitan Pagliarulo. Il Catania visto contro il Trapani non è una squadra in grado di “ammazzare” il campionato. Ha mostrato limiti nella manovra e poca incisività in attacco. Ha vinto senza metterci tanto, anzi quasi niente, perché ha fatto tutto la squadra di mister Italiano. Porta comunque a casa 3 punti pesanti che gli consentono di respirare e di puntare verso i piani alti della classifica.

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