La Zona Economica Speciale rimane una priorità dell’amministrazione comunale di Trapani. Il neo sindaco Giacomo Tranchida ha puntato su questo strumento di sviluppo fin dal suo insediamento a Palazzo D’Alì. La ZES può essere il punto di svolta per le attività portuali ma anche per il sistema economico del territorio. In sintesi: sgravi fiscali, agevolazioni nelle procedure e snellimento amministrativo. Tutto questo per attirare nuovi investimenti privati. Lo scorso 12 ottobre si è svolta al Comune un’altra riunione operativa per la ZES con Tranchida, l’assessore alle Politiche di Sviluppo Andreana Patti, i rappresentanti di altri Comuni interessati al progetto e dell’Autorità Portuale di Sistema. La ZES è progetto ampio che non può limitarsi al porto del capoluogo. Quel che dovrà infatti arrivare sul tavolo del Ministero delle Infrastrutture è la Zona Economica Speciale della Sicilia. L’ha ribadito con forza anche il Presidente della Regione Nello Musumeci. Le carte devono arrivare a Roma entro il 31 ottobre. La ZES punta a programmi condivisi. Non è dunque Trapani ma il territorio trapanese a dover definire una soluzione unitaria da inserire nella “Proposta Sicilia”. I Comuni che hanno mostrato interesse e che erano presenti alla riunione sono quelli di Erice, Marsala, Custonaci e Castelvetrano. Tranchida punta a coinvolgere anche Mazara del Vallo e Valderice. Il sindaco ha provato a fare il punto: “Azioni sistemiche d’interesse strategico”. Il primo cittadino prova anche a definire l’approccio che devono avere i progetti da presentare da parte di ogni singolo Comune. “Si tratta – ha aggiunto – d’immaginare lo sviluppo e l’implementazione del porto, nel nostro caso di Trapani e dunque della Sicilia occidentale, nell’ambito di una pianificazione strategico-infrastrutturale utile e sistemica con gli snodi e i bacini economici e produttivi di maggiore interesse, dal marmo alla filiera agroalimentare, dal comparto enologico al fresco ed altro ancora”. E’ dunque l’ora dei progetti. E della strategia. “Lo sviluppo del porto di Trapani – ha concluso Tranchida – passa attraverso una strategia di rilancio produttivo, commerciale e turistico dell’intero territorio trapanese”.