ARS, PASSA LA LEGGE FAVA SUI MASSONI. LO CURTO: “E’ LIBERTICIDA”. MICCICHE’: “SEGNALE FORTE”

4 Ottobre 2018

L’ha spuntata Claudio Fava. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato il suo disegno di legge che obbliga i deputati di Sala D’Ercole e gli assessori a dichiarare la loro eventuale appartenenza alla Massoneria. E’ la prima Regione in Italia ad avere questa legislazione. Il dibattito in Aula ha registrato la netta opposizione al disegno di legge della presidente del gruppo parlamentare dell’Udc Eleonora Lo Curto. Nel suo intervento ha infatti sottolineato che “essere massoni non è un reato; essere massoni significa appartenere ad una associazione che fa dei principi costituzionali il fondamento del proprio agire e che trova nei valori morali che hanno resopossibile anche all’Italia di essere una Repubblica libera e democratica, questi valori stridono fortemente con il volere di questo disegno di legge. Peraltro, vale la pena di richiamare che l’obbligo dell’obbedienza è l’obbligo della obbedienza alla Costituzione cui giurano, ovviamente, a cui si ispirano, le logge massoniche e il Grande Oriente d’Italia. Direi che c’è un pregiudizio ideologico dietro questa ricerca della trasparenza. Perché se ricerca della trasparenza deve essere, lo deve essere certamente in tutto ciò che noi facciamo come deputati, come legislatori, come uomini pubblici. Ma non certo nella dichiarazione d’appartenenza ad una loggia massonica, che certo non può e non deve essere fuori legge. Perché nessuna appartenenza ad organizzazioni fuori legge può essere oggetto del nostro agire”. Di tutt’altro avviso il presidente della Commissione Antimafia regionale Fava: “La Sicilia da oggi è la prima regione d’Italia in cui i parlamentari regionali hanno l’obbligo di dichiarare l’eventuale iscrizione ad una loggia massonica. Nonostante le fortissime pressioni in senso contrario, abbiamo affermato un dovere di trasparenza e di responsabilità che adesso andrebbe esteso a tutte le cariche elettive in Italia”. La legge Fava è stata approvata con 39 voti favorevoli e 2 contrari. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha voluto dire la sua prima della votazione finale: “Non sono totalmente d’accordo. Avrei preferito una legge diversa. Ma è comunque un segnale importante che quest’Aula dà alla Sicilia. Se ci sono problemi di tipo costituzionale lo vedremo. Se ci sono qualche istituzione superiore alla nostra li segnalerà. E’ una legge complessa che non ha subito alcuna pressione o registrato imbarazzi da parte dei deputati. Del resto è stata votata in meno di 24 ore. Ringrazio tutti per la serietà e per il lavoro che è stato svolto”.

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