ERICE, CITTADINANZA ONORARIA A PIF CON POLEMICA. L’AFFONDO DI TRANCHIDA

14 Dicembre 2016

Cittadinanza onoraria a maggioranza. E’ l’esito finale del consiglio comunale che ha deciso di concedere il riconoscimento al regista e sceneggiatore palermitano Pierfrancesco Diliberto, meglio conosciuto come PIF. Il suo ultimo film, “In Guerra per Amore” è stato girato nel centro storico ericino. PIF è anche il regista di “La Mafia uccide solo d’estate”, che è anche diventata una serie televisiva in onda in questi giorni sulla RAI. La motivazione che accompagna il conferimento della cittadinanza intende valorizzare il lavoro fin qui svolto dal regista palermitano: “Per essersi contraddistinto per il suo impegno artistico e socio-culturale nel fare memoria e renderla viva per il futuro, nel rispetto della verità storica contro i soprusi della e delle mafie in tutto il territorio italiano e non, contribuendo a risvegliare e formare nuove coscienze, restituendo speranza, alimentando la forza culturale del riscatto e dunque la voglia di futuro, richiamando verità, a premessa di giustizia”. La cittadinanza, proposta dall’amministrazione, e votata dal consiglio è stata accompagnata da una nuova polemica politica. L’ha aperta il sindaco Giacomo Tranchida che ha fatto un po’ di conti in aula: “Sono contento di poter condividere nelle prossime settimane con il consiglio comunale, in seno ad una ufficiale manifestazione, il riconoscimento della cittadinanza onoraria a PIF. Sono mortificato, anche come cittadino italiano, per il vergognoso comportamento dei 6 Consiglieri socialisti e di una di Forza Italia che, all’atto della trattazione del punto hanno tutti e 7 repentinamente abbandonato l’aula. Tanto non può passare sotto silenzio e va chiarito e reso noto all’opinione pubblica, atteso che il voto unanime del consiglio comunale si è attestato ai soli presenti e votanti in aula, appunto i 12 Consiglieri della maggioranza, rappresentanti del movimento <<Per Erice che Vogliamo>> e del Pd. Non hanno reso costoro un buon servizio alla cultura, con la c maiuscola, alla verità storica ancor oggi misconosciuta, mandando di riflesso un messaggio negativo al fronte culturale e civile antimafia che in Erice, come in Sicilia e nel resto del Paese, trova arruolati la stragrande maggioranza dei cittadini onesti”.

 

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