TRAPANI, SANTANGELO: “UN DISTRETTO SPAZIALE ALL’AEROPORTO DI MILO”

27 Luglio 2018

Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Vincenzo Maurizio Santangelo si tratta di “una grandissima opportunità”. L’ex aeroporto alle porte della città di Trapani, quello di Milo, potrebbe tornare ad essere un punto di riferimento per le attività spaziali italiane. E’ stato base dell’Agenzia Spaziale Italiana, che dal 1975 fino alla chiusura della base nel 2012, con le attività sospese già dal 2010, lo utilizzò per il lancio dei palloni stratosferici. Ora potrebbe diventare la sede del Distretto Aerospaziale e dell’Ufficio per gli Affari Aerospaziali. “Si tratta di un’occasione importante – ha sottolineato Santangelo – per posizionare la Sicilia nel business internazionale delle attività spaziali nell’ambito della Space Economy globale, che favorirebbe il ritorno di esperti, lo sviluppo dell’attività accademica e delle infrastrutture”. Ed ancora: “Utilizzare nuovamente i Palloni Stratosferici potrebbe favorire un monitoraggio di territori molto vasti, spendendo poco”. Ma appena 13 giorni fa il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston sottolineava che con il lancio di <<Olimpo>>, l’ASI riprendeva una tradizione di eccellenza nel settore dei palloni stratosferici che “si era interrotta – aveva sottolineatoc – con la chiusura della base di Milo, non più adeguata per le necessità della sperimentazione odierna, che richiede voli che durano alcune settimane”. “Olimpo” è stato lanciato da una base nelle Isole Svalbard, nel Mare Glaciale Artico. Sta di fatto, comunque, che il sottosegretario Santangelo ha registrato l’interesse del Ministro per il Sud Barbara Lezzi. Il nuovo Distretto Spaziale è stato al centro di un incontro che ha visto la partecipazione anche del deputato regionale Sergio Tancredi e del generale dell’Aeronautica Militare ed astronauta Roberto Vittori. La proposta grillina per l’ex aeroporto di Milo segue quella già presentata, e parzialmente operativa, che sta interessando la Puglia. Il Ministero delle Infrastrutture, l’ENAC e la Regione puntano a realizzare la prima base per il turismo spaziale. L’obiettivo dichiarato è di attivarla entro il 2020. L’onorevole Tancredi è fiducioso sul rilancio dell’ex aeroporto trapanese: “Per una volta potremmo essere noi regioni del Sud a fare da apripista in un ambito che, a livello mondiale, prevede enormi ricadute economiche e sul quale diversi investitori privati stanno puntando”. Un’occasione da sfruttare anche in chiave emozionale per un semplicissimo motivo. La riuscita di questo ambizioso progetto, infatti, determinerebbe il rientro di numerosi <<cervelli>> che sono stati costretti ad emigrare per trovare ambiti adeguati alla loro valorizzazione”. L’ex aeroporto è stato costruito negli Anni Venti dal regime fascista ed è stato base militare. Significativo il suo ruolo durante la Seconda Guerra Mondiale perchè la sua pista era utilizzata per il controllo del Canale di Sicilia e per il rifornimento delle truppe che si trovavano in Nord Africa. A conclusione del conflitto mondiale dovette lasciare il passo all’innovazione tecnologica: non era più adeguato ai nuovi aeroplani ed era anche troppo vicino al centro urbano. Venne chiuso, con la realizzazione di un nuovo aeroporto militare a Chinisia. Nel 1975 i 90 ettari dell’ex aeroporto vengono acquistati dall’Agenzia Spaziale Italia che fa conoscere Milo in tutto il mondo per il lancio dei palloni stratosferici. Poi nel 2010 il blocco delle attività e due anni dopo la chiusura. Nel 1976 la pista è stata divisa a metà per la realizzazione di una parte dell’autostrada A 29. Da quel momento, dopo altri interventi, è rimasto ben poco della vecchia struttura aeroportuale.

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