Michele Rallo e Peppe Bica sono pronti allo scontro. Bocciano la mozione consiliare ericina che condiziona l’uso delle aree pubbliche e delle sedi comunali ad una dichiarazione antifascista dei richiedenti ed annunciano azioni legali e politiche. “Preanninziamo – scrivono l’ex parlamentare nazionale ed il sindaco di Custonaci – che nei prossimi giorni avanzeremo formale istanza al sindaco di Erice per la concessione dell’aula consiliare, o di altro idoneo spazio pubbblico, ai fini della presentazione di un libro. Nell’istanza, faremo presente di non essere disposti a sottoscrivere alcuna dichiarazione di antifascismo”. Erice rischia così di finire al centro di un caso nazionale. Bica e Rallo si sono già rivolti ad un legale. L’avvocato Augusto Sinagra ha già inviato una nota al sindaco ed al presidente del consiglio Paolo Genco per avere copia della mozione approvata in aula, l’elenco dei consiglieri che l’hanno votata favorevolmente e degli eventuali e conseguenti atti di giunta. “In proposito – dichiarano Rallo e Bica – si stigmatizza, sul piano amministrativo, la evidente illegittimità dell’atto, che sarà eccepita nelle competenti sedi di giudizio”. Ma c’è di più e di più pesante: “Sul piano penale si andrà ad interessare l’autorità giudiziaria essendo evidente la volontà dei consiglieri di violare il principio della eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, impedendo ad alcuni soggetti l’esercizio dei diritti costituzionali”. La mozione consiliare era stata condivisa ed apprezzata dal sindaco Daniela Toscano che l’ha ritenuta in linea con i principi della Costituzione. Ma Rallo e Bica non sono per nulla d’accordo ed hanno deciso di aprire un contenzioso politico-giudiziario senza precedenti.