TRAPANI, EX CNT. CUTRONA (CGIL): “SUBITO L’AREA ALLA MARINEDI”

10 Febbraio 2018

Sulla stessa lunghezza d’onda. La Cgil e gli ex lavoratori del Cantiere Navale di Trapani parlano la stessa lingua. “Sottoscrivere l’atto formale e assegnare rapidamente l’area demaniale del CNT alla società che ha vinto la gara d’appalto”. Per il segretario provinciale della Cgil Filippo Cutrona è l’unica soluzione praticabile per consentire l’assunzione degli ex lavoratori del Cantiere. Il sindacato punta ad accelerare i tempi per concludere le procedure che “consentiranno alla società romana Marinedi di riaprire, dopo 7 anni, i cancelli del Cantiere Navale”. L’area è stata assegnata alla Marinedi ma c’è un ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa che ha portato il Ministero delle Infrastrutture a bloccare le procedure per la concessione. L’assegnazione dell’area ha avuto un percorso difficile, con ricorsi e contro ricorsi. L’ex CNT confina con il bacino di carenaggio della Regione. La struttura è stata recuperata e sta per essere nuovamente operativa. Ma, al momento, il futuro del bacino e quello dell’area ex CNT non hanno un percorso comune. L’assessore regionale alle Attività Produttive Mimmo Turano ha posto il problema al Ministero ed in particolare all’Autorità Portuale di Sistema della Sicilia Occidentale chiedendo di sospendere in autotutela o di revocare l’affidamento dell’area ex CNT per coordinarne l’utilizzo con quello del bacino. Senza l’ex CNT il bacino non avrebbe alcuna prospettiva e la Regione potrebbe essere costretta – si tratta di una struttura galleggiante – a portarla da un’altra parte. Turano ha chiesto di “fermare le macchine” per fare il punto della situazione e per legare l’area ex CNT al bacino ristrutturato. Richiesta che non è piaciuta agli ex lavoratori del Cantiere che si sentono garantiti dalle dichiarazioni del vertice della Marinedi, che ha rassicurato sulle attività che svolgerà nell’area demaniale, smentedo la realizzazione di una Marina turistica, che ha invece realizzato in altri porti italiani. Cutrona taglia corto: “La politica e le istituzioni dovrebbero adoperarsi per consentire la rapida ripresa e il rilancio delle attività di riparazione e di cantieristica, garantendo alle maestranze, che verranno riassunte nella loro interezza, il diritto al lavoro, negato da troppi anni”. Ed ancora: “Dopo la chiusura del cantiere abbiamo chiesto alle istituzioni locali e ai deputati espressi dal territorio di attivarsi nell’interesse di questa importante realtà produttiva e dei suoi lavoratori. Registriamo l’attenzione mostrata, in questi giorni, dall’assessore regionale alle Attività Produttive Mimmo Turano, ma non possiamo concordare, ritenendola un’ idea che lede al territorio, sulla richiesta di chiedere al Ministero la sospensiva dell’assegnazione dell’area demaniale per procedere a un nuovo bando che comprenda anche l’assegnazione del bacino di carenaggio, di proprietà della Regione e attualmente in fase di ristrutturazione. Ciò significherebbe tenere chiuso il cantiere navale ancora per molto tempo”. Cutrona propone invece “un tavolo di confronto alla Regione tra tutte le parti, assessorati al Territorio e alle Attività produttive, società vincitrice del bando di gara e sindacati”.  La Maredi ha anche dato la sua disponibilità a partecipare al bando di concessione del bacino di carenaggio quando sarà definito e programmato dalla Regione.

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