Un Terminal (750.000 euro) per l’accoglienza dei turisti e dei passeggeri degli aliscafi per le Isole Minori e la ristrutturazione della Stazione Marittima (1.400.000 euro). Ecco come il diritto fisso di 0,50 centesimi di euro a passeggero non potrà più essere considerato il primo “balzello” dell’Autorità Portuale di Sistema, ma invece l’avvio di una nuova fase nella gestione del porto di Trapani. Per il Terminal c’è già il progetto. E’ quello della Liberty Lines. La compagnia di navigazione intende realizzarlo da oltre 6 anni, ma ha dovuto prendere atto che i suoi interlocutori istituzionali – Regione, Provincia regionale ora Consorzio e Comune di Trapani – si sono, nel tempo, girati dall’altra parte. Il presidente dell’Autorità Portuale di Sistema – oltre ai porti di Trapani e Porto Empedocle, comprende anche quelli di Palermo e Termini Imerese – Pasqualino Monti ha voluto invertire la tendenza negativa ed ha scelto di sfruttare il diritto fisso per dare un segnale concreto di novità. La Liberty Lines è pronta ad andare oltre il progetto definendo anche un suo impegno finanziario per la realizzazione del Terminal. Tra la volontà di costruire la nuova struttura ed il via libera ai lavori c’è però di mezzo il Piano regolatore generale del porto, che è del 1961 e che non prevede il Terminal. Da qui la necessità di un adeguamento tecnico funzionale che dovrà passare la trafila burocratica prevista dalle norme in materia. Di Terminal si potrà dunque parlare tra 4-5 mesi se tutto filerà liscio. Un nuovo look è previsto anche per la Stazione Marittima che il presidente Monti ha definito “assolutamente fatiscente”. Una struttura che invece deve rispondere alle esigenze di tre settori fondamentali dell’attività del porto del capoluogo: turismo, pendolari e crociere. Il diritto fisso di 0,50 centesimi di euro non riguarderà i residenti ed i pendolari, lavoratori con un contratto almeno di 3 mesi: rappresentanti delle forze dell’0rdine, insegnanti, medici. Soluzione – con la modifica del decreto iniziale – che ha placato le polemiche che arrivavano dalle Isole Minori e che hanno avuto i rispettivi sindaci come punti di riferimento. Il presidente Monti – nella conferenza stampa che si è svolta a Palazzo D’Alì, alla presenza di armatori e sindaci – ha voluto sgombrare il campo da alcune preoccupazioni che potrebbero condizionare i primi passi dell’Autorità di Sistema: “Il porto di Trapani sarà trattato come tutti gli altri porti dell’Autorità. Dobbiamo superare qualsiasi dubbio su vecchi ed inutili campanilismi che non ci sono e non ci saranno”. Ed ancora: “I nostri porti sono indietro ed il mercato non aspetta nessuno. Prima di parlare di finanziamenti e di risorse dobbiamo dunque pianificare e programmare con la collaborazione di tutti, degli operatori portuali, dell’Autorità di Sistema e dell’Autorità Marittima. Per affrontare questioni importanti per il porto, come l’escavazione dei fondali, dobbiamo prima occuparci del Piano regolatore del porto. Quello del 1962 non è più utile. Serve un nuovo Piano”. C’è anche una via parallela che avrà una sua prima uscita ufficiale il prossimo 23 gennaio quando i tecnici dell’Autorità di Sistema e lo stesso presidente Monti saranno a Trapani, a Palazzo D’Alì, per verificare quali margini operativi possono esserci rispetto alla fase di rielaborazione del Piano regolatore generale della città. “Cercheremo – ha aggiunto Monti – di esaminare la situazione per poter programmare qualche intervento”. Il diritto fisso per Porto Empedocle consentirà di utilizzare una struttura portuale per accogliere i turisti e per fornire nuovi servizi ai passeggeri.
AUTORITA’ PORTUALE/1, PRESIDENTE MONTI: “IL DIRITTO FISSO PER IL NUOVO TERMINAL E LA STAZIONE MARITTIMA”
19 Gennaio 2018
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