Era stato accusato di andare in giro con l’auto blu senza alcun motivo istituzionale. Ma per recarsi dal barbiere ed allo Stadio. Da qui l’accusa di peculato ed il processo. Il sindaco di Trapani Vito Damiano era finito sotto inchiesta e sulla graticola mediatica per l’aria di anti-politica che si respirava e che si continua a respirare. Ma in primo grado nel 2014 ed in appello nel 2016 il primo cittadino è stato assolto “perchè il fatto non sussiste”. Dopo la sentenza di primo grado Damiano manifestò tutta la sua amarezza: “Questa vicenda mi ha ferito profondamente nella mia dignità ma ero convinto di essere nel giusto per questo ho chiesto ai miei difensori di scegliere il rito abbreviato in modo da porre subito fine a questa assurda vicenda e non dilazionare i tempi. Chiaramente si potevano percorrere tutte le fasi del giudizio, trascinando la vicenda per due o tre anni, quando avrei finito il mandato, ma siccome ho bisogno di lavorare con serenità ho preferito chiedere il rito abbreviato”. Ora la vicenda riguarda le casse del Comune. Una determina dirigenziale ha autorizzato l’impegno di spesa di 34.356,74 euro a favore dell’ex sindaco a titolo di rimborso per le spese legali. Damiano si difese da sindaco della città e di conseguenza il pagamento degli avvocati non poteva che essere a carico della collettività trapanese. Ci sono le fatture dei suoi due legali, Gino Bosco del Foro di Trapani, e Massimo Pellicciotta del Foro di Milano e non c’è altro da fare che pagare. Nello specifico, 17.340,93 euro all’avvocato Boco e 17.051, 81 euro all’avvocato Pellicciotta.
TRAPANI, IL COMUNE PAGA L’EX SINDACO DAMIANO PER LE SPESE LEGALI NEL CASO AUTOBLU
21 Dicembre 2017
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