Poco meno che schiavi. O forse, schiavi del Terzo Millennio. Due rumeni, nelle campagne marsalesi, erano costretti a lavorare 11 ore al giorno, sette giorni su sette. Dovevano prendersi cura degli animali di un “imprenditore” di Marsala, che ora è stato denunciato dai carabinieri del nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale. L’accusa è quella di caporalato. Dovrà anche pagare una sanzione amministrativa di 24.000 euro. I due rumeni erano ospitati nella sua azienda e si occupavano, in particolare, dell’allevamento di ovini. Ma senza contratto, senza controlli sanitari e senza alcun diritto. La paga era di 2 euro all’ora. Dunque 22 euro a testa per 11 ore di lavoro. Stavano nell’azienda perché non avevano dove andare e questa concessione finiva per essere uno stato di necessità che il proprietario dell’allevamento metteva sul piatto nella gestione dei due rumeni. Di controlli sanitari su due lavoratori neanche a parlarne. Lo stesso per gli alimenti che venivano prodotti e destinati al consumo anche locale. Da qui l’intervento dell’ASP che dovrà fare le opportune verifiche.