PORTO DI TRAPANI/1, PANFALONE: “ABBIAMO BISOGNO DI CERTEZZE”

8 Settembre 2017

“Questa comunità è carne viva”. Ed è la comunità del porto di Trapani. Stamattina, all’Hotel Crystal, su iniziativa della senatrice Pamela Orrù, ha avuto modo di confrontarsi, per la prima volta, con il presidente dell’Autorità Portuale di Sistema Pasqualino Monti. A rappresentarla, tra gli altri, l’imprenditore Gaspare Panfalone che ha aggiunto, per essere immediatamente operativo, la “lista della spesa”, perché d’investimenti e di opere si tratta. “Ci sono – ha sottolineato – diverse opere incompiute. Rimane aperto il problema del pescaggio. La sicurezza degli ormeggi, la gestione delle banchine che va razionalizzata per evitare che le navi vadano via. La banchina Isolella sud, a ridosso del Cantiere Navale registra la presenza di 2 navi container, ma se ne arriva una terza il porto va in crisi. Le vicende giuridiche del Cantiere si aggiungono a quelle del bacino di carenaggio. E’ stato ultimato, fa parte della storia della nostra comunità ma senza una strategia ho qualche dubbio che possa rimanere qui. Nei momenti del suo maggiore sviluppo riusciva ad occupare circa 300 persone. Una volta. a Trapani, si diceva che l’occupazione passava dal bacino e dalla Banca del Popolo”. Da un’emergenza all’altra. Quella della presenza delle navi sequestrate dalla magistratura. Si tratta delle navi delle Ong: “Il porto non può essere considerato un parcheggio. Grazie alla Capitaneria di Porto è stata trovata una soluzione almeno accettabile. Prima erano nelle banchine commerciali ora sono in quelle nuove ed è un passo avanti ma bisogna intervenire. Ci chiediamo perché l’attuale struttura messa a disposizione di Vigili del Fuoco non possa trovare una diversa destinazione d’uso, legata alle attività portuali. La cosiddetta banchina francese non può essere utilizzata. L’approdo è fermo e non si capisce perché”.

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