Una nota ufficiale della Prefettura sottolinea che “la situazione è tenuta comunque sotto stretto controllo da parte dei numerosi operatori intervenuti sul posto”. L’unità di crisi è pienamente operativa e segue gli sviluppi dell’incendio che ha distrutto l’impianto di raccolta differenziata di contrada Sasi ad Alcamo e che ha sprigionato una nube densa e “potenzialmente pericolosa per l’ambiente”, come si legge nella seconda ordinanza del sindaco Domenico Surdi. L’unità di crisi è stata attiva nella serata di ieri. L’allarme è scattato verso le 19, “quando – si legge nella nota della Prefettura – una fitta nube scura si è alzata dall’area attorno il deposito di proprietà dell’imprenditore Salvatore D’Angelo. Sul posto, dopo l’incendio, sono intervenute le squadre dei Vigili del Fuoco del comando di Palermo, le forze di polizia territoriali ed i volontari della Protezione Civile regionale. Fanno parte dell’unità di crisi i rappresentanti di Prefettura, Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale e della Protezione Civile regionale. Da questa cabina di regia sono state impartite le direttive per spegnere l’incendio. Intervento per nulla facile. In parallelo sono iniziate le rilevazioni della qualità dell’aria. E’ stato richiesto ed ottenuto l’intervento dei tecnici dell’ARPA e del nucleo speciale dei Vigili del Fuoco, NBCR, che sta per nucleare, biologico, chimico e radiologico, per il monitoraggio della zona. “Da una prima sommaria analisi – si legge nella nota della Prefettura – non sono stati evidenziati livelli preoccupanti. Per monitorare la situazione ed i valori definitivi sono state posizionate apposite centraline da parte dell’Arpa”. Presso il Comune di Alcamo è stato istituito il Centro Operativo Comunale che lavora in stretto collegamento con l’unità di crisi in Prefettura. “Le operazioni di spegnimento – sottolineano dalla Prefettura – sono risultate lunghe e complesse ed hanno reso necessaria la richiesta di mezzi aerei che, come è noto, possono tuttavia operare solo nelle ore odierne”.
