ALCAMO, GESTIONE POZZI PRIVATI, DUE INDAGATI AL COMUNE

9 Marzo 2017

Il dossier presentato alla commissione regionale Antimafia avrebbe innescato l’inchiesta che ha porato la Procura della Repubblica di Trapani ad iscrivere nel registro degli indagati l’ingegnere capo del Comune di Alcamo Enza Anna Parrino, l’ex responsabile del servizio idrico Pietro Girgenti ed i proprietari di alcuni pozzi privati. In particolare Isidoro Lo Monaco, Giuseppe Accardo, Giuseppa Di Blasi e Simone Milazzo. L’ipotesi accusatoria nei confronti della Parrino è di abuso d’ufficio. Il dossier è dell’ex segretario generale del Comune Cristoforo Ricupati che, nello scorso mese di genannio è stato ascoltato dall’Antimafia regionale. Ha portato con sè un dossier che ha consegnato ai commissari e che delinea una gestione fuori dalle regole di una parte del servizio idrico. I dirigenti del Comune avrebbero infatti favorito guadagni illeciti ai proprietari dei pozzi consentendogli di non pagare Iperf ed Iva. Ogni autobotte fruttava ai privati 40 euro mentre le casse del Comune rimanevano assolutamente vuote, perchè risultava che l’acqua veniva gestita direttamente dai titolari dei pozzi. Un altro capitolo aperto dalla Magistratura è quello delle licenze dei pozzi, scadute e con il Genio Civile che aveva deciso di bloccarne l’utilizzo e con la successiva decisione del Comune di pagarne il canone di circa 600 euro. Da verificare anche l’utilizzo dell’acqua che la concessione limitava ad uso anticendio, irriguo per le zone a verde, per la pulizia delle strade e per l’approvvigionamento idrico non potabile. L’ex segretario Ricupati ha delineato un quadro quanto mai dettagliato dell’utilizzo dei pozzi e della vicenda legata al rinnovo delle concessioni chiamando in causa l’attività amministrativa del Comune.

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