La penna del presidente della Camera di Commercio Pino Pace rimarrà a Trapani. Non dovrà più portarla a Roma o addirittura a Dublino, dovrà utilizzarla qui per firmare l’accordo di co-marketing con Airgest. Pace non avrà più dall’altra parte del tavolo i rappresentanti della “AMS”, la società che si occupa del marketing della Ryanair, ma il presidente della società di gestione dell’aeroporto di Birgi Franco Giudice. E’ con lui, come “soggetto rappresentante della coalizione” che firmerà l’intesa. Nella bozza d’intesa da sottoporre ai sindaci dei 24 Comuni si legge, tra le altre cose, che “elemento essenziale dell’azione di co-marketing e del contratto da stipularsi è la promozione del territorio della provincia di Trapani, mediante un sistema di servizi di marketing che vedrà l’Airgest impegnata a propagandare il territorio di Trapani anche mediante la pubblicazione di materiale promozionale sui siti dei vettori che operano nello scalo gestito dalla società”. Ed ancora: “I Comuni sottoscrittori intendono promuovere lo sviluppo dei flussi turistisci sottoscrivendo un contratto di co-marketing con la società di gestione”. In sintesi: la bozza in questione conferma l’impegno dei sindaci al co-marketing e delega alla Camera di Commercio la funzione di rappresentante unitario dei firmatari, ma con un preciso paletto che la mette al riparo da sorprese: “Il soggetto rappresentante è autorizzato a sottoscrivere con Airgest un contratto nel quale dovrà specificarsi che ciascun sottoscrittore il presente accordo risponderà verso la società di gestione dello scalo trapanese, senza vincolo di solidarietà, limitatamente alla somma indicata nella scheda allegata alla presente scrittura e che alcuna responsabilità sarà ascrivibile al soggetto rappresentante, salvo quelle derivanti dall’inadempimento del contratto di mandato”. La Camera di Commercio è dunque uno strumento: camera di compensazione, o meglio, un canale finanziario per trasferire le risorse che arriveranno dai Comuni e non più della stessa Camera che non potrà più contribuire con la sua quota di 300 mila euro +Iva. Sarà comunque l’ente camerale a sottoscrivere il contratto con Airgest che deve accettare la clausola della mancanza del vincolo di solidarietà. In soldoni, se un Comune non paga, gli altri non saranno obbligati ad intervenire, ne avranno l’obbligo di farlo. L’accordo di co-marketing continua ad essere pensato nella prospettiva triennale: 2017-2019. I Comuni trasferiranno dalle loro casse alla Camera di Commercio 2.225.000 euro. L’ente, a sua volta, onorerà il contratto con Airgest per 2.225.000 euro facendo da forziere della nuova intesa. Sarà poi Airgest a firmare l’accordo con “AMS” da 2.225.000 euro. In precedenza, nell’accordo 2014-2016, era il presidente Pace a sottoscrivere l’accordo con “AMS”. Il passaggio preliminare di risorse, con la triangolazione, Comuni-Camera-Airgest consente di superare il problema del pagamento dell’IVA che faceva lievitare il co-marketing a 2.702.300 euro. Per quanto riguarda il co-marketing ormai in scadenza a fine marzo mancano ancora all’appello 1.439.300 euro che fanno riferimento al mancato pagamento di alcune quote dei Comuni. L’accordo sottoscritto dai sindaci dovrà ora passare al vaglio dell’Airgest che, a sua volta, dovrà sottoscrivere il nuovo contratto con la Camera in rappresentanza dei Comuni.
BIRGI, LA PENNA DEL PRESIDENTE PACE RIMANE A TRAPANI. IL NUOVO ACCORDO CON I COMUNI E L’AIRGEST
23 Febbraio 2017
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