CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2018. VINCE PALERMO, “ERICE” NO. DICHIARAZIONI E POLEMICHE

31 Gennaio 2017

La Capitale Italiana della Cultura 2018 è siciliana ma non sarà ericina. L’ha spuntata Palermo. E’ stato il Ministro della Cultura Dario Franceschini ad annunciarlo nella Sala Spadolini a conclusione dei lavori della giuria di selezione. Niente da fare per l’Unione dei Comuni Elimo-Ericini: Buseto Palizzolo, Custonaci, San Vito Lo Capo, Erice, Valderice e Paceco. Per il presidente dell’Unione e sindaco di Custonaci Peppe Bica è stato comunque raggiunto un risultato importante. Dopo aver fatto i complimenti a Palermo ha aggiunto: “Vince la Sicilia comunque. Abbiamo realizzato un progetto di rilancio e di rivoluzione culturale con passione e impegno, siamo arrivati in finale, a dimostrazione della credibilità e serietà del lavoro fatto. Ci siamo ritrovati nella motivazione al premio. Collaboreremo con Palermo, svilupperemo un progetto insieme. Il primo marzo, una conferenza stampa nei Comuni Elimo Ericini alla presenza di Leoluca Orlando. Essere riusciti a entrare nella short list delle prime dieci candidate è comunque un buon risultato e una bella soddisfazione. Faremo comunque tesoro del metodo di lavoro che ci ha portato a disegnare un progetto unitario sull’intero Agro-ericino, senza distinzione di campanili, e con questa nuova visione territoriale realizzeremo ugualmente il progetto culturale che abbiamo pensato. Ringrazio tutte le istituzioni che hanno contribuito al dossier”.  Anche il sindaco di Erice trova comunque elementi positivi nell’esito finale della selezione: “Sono comunque contento che abbia vinto Palermo, da siciliano,  abbattiamo uno stereotipo nazionale ed internazionale che ci vuole terra di mafia, malaffare e sottocultura, diamo un messaggio di riscatto civile e culturale. Il territorio Elimo-Ericino con Palermo si candida a Ponte culturale, lanciando un messaggio di pace e di speranza”. I territori finalisti erano 10. La delegazione trapanese che ha partecipato alla cerimonia nella Sala Spadolini era composta dai sindaci Giuseppe Bica (Custonaci), Giacomo Tranchida (Erice), Giuseppe Pagoto (Favignana ma presente come presidente del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale) e dall’architetto Mancuso della Fondazione La Grassa.

Le reazioni

Quella dell’onorevole Nino Oddo è una dichiarazione double face che si snoda su due post affidati al circuito di comunicazione di Facebook. Il colpo alla botte è per la città che ha vinto: “Palermo è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura per il 2018. E’ un risultato importante per la Sicilia, frutto del lavoro di questi anni per migliorarne l’offerta culturale. Il percorso arabo-normanno inserito da poco nei siti Unesco ed i grandi eventi culturali organizzati dalla Fondazione Federico ii presso Palazzo dei Normanni (divenuto grazie al lavoro di questi anni il sito turistico più visitato in Sicilia) sono stati i due presupposti di questo risultato, che gratifica coloro che, nei rispettivi ruoli, si sono (ci siamo) impegnati per questa nuova primavera di Palermo”. Ma c’è anche il colpo al cerchio: “Mi dispiace per Erice. La <<mia citta’>>. Ma gli effetti fumogeni attivati non a caso dal più grande venditore di fumo operante a sud di Napoli non sempre fanno effetto. Erice che nel passato era stata sede di eventi di grande richiamo, come ad esempio la Venere d’Argento, oggi scomparsa, da anni è diventata marginale in Sicilia. Vivendo ormai solo del patrimonio e del prestigio ereditato dal passato. Non ricordo una sola manifestazione nell ultimo decennio che abbia portato Erice agli onori della cronaca nazionale. Dove siamo arrivati solo per le risate determinate dalla finta pista ciclabile”.

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