TEATRO TITO MARRONE, ODDO: “NON CADO NELLA TRAPPOLA DELLE POLEMICHE. A ME INTERESSA SOLO CHE POSSA ESSERE RIAPERTO”

12 Gennaio 2017

“Il Teatro Tito Marrone è chiuso da anni”. Parte da questa constatazione, “difficilmente confutabile”, l’onorevole Nino Oddo che torna ad accettare la sfida sul rilancio e l’utilizzo del sito. Il parlamentare regionale del Psi aveva puntato su un accordo a costo zero per il Luglio Musicale – disponibile alla gestione e a mettere in campo risorse per ristrutturarlo, dove serve, per poterlo aprire al pubblico – ed anche su una convenzione decennale. Riteneva l’accordo cosa soltanto da formalizzare dopo ulteriori approfondimenti. L’intervento del sindaco di Erice Giacomo Tranchida, poco propenso a dargli spazio, la nota all’assessorato regionale all’Economia da parte dell’associazione “Co.Di.Ci.”, hanno portato ad una presa di posizione del direttore generale Giovanni Bologna che ha puntualizzato: 1) non c’è alcuna intesa con il Luglio; 2) non c’è alcuna convenzione, ne tantomeno la volontà della Regione di azzerare costi e canone; 3) il Teatro sarà pure di proprietà della Regione, ma è ancora affidato al Libero Consorzio Comunale di Trapani e la stessa Regione non è mai venuta in possesso; 4) ottenute, simbolicamente ma anche materialmente le chiavi, l’assessorato coinvolgerà gli enti locali interessati. Di sicuro il Comune di Erice, più problematica la partecipazione di quello di Trapani che sarà comunque protagonista con il Luglio Musicale. Oddo torna sulla storia del Teatro: “Il Comune di Erice e di Trapani avevano avviato, in passato, contatti con la Regione senza approdare ad alcuna soluzione. Ho ritenuto mio dovere, invitato in tal senso da tanti cittadini e operatori dello spettacolo, interessarmi della vicenda. Ho favorito l’incontro fra l’ente Luglio Musicale e l’ assessorato competente. Due incontri ed un ipotesi concreta di accordo il risultato. Ebbene che fa Tranchida? Improvvisamente si sveglia e dice che il comune è pronto a prendersi in gestione il Teatro. Ma dov’è stato finora? Occorreva la mia discesa in campo per determinare questo suo tardivo interesse per la cultura? La mia risposta è semplice. A me e alle gente interessa che il Teatro riapra al più presto. Chi lo gestisce ci interessa poco. Mettiamoci intorno ad un tavolo e risolviamo il problema e finiamola con le polemiche sterili”.

 

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