Si è dimesso in aula, ieri sera, ma oggi di buon mattino è tornato sulla sua scelta. “Rimanere in giunta a queste condizione era inutile. Avrei soltanto potuto conservare la poltrona. Ma è un modo di fare che non mi appartiene”. Michele Cavarretta non nasconde la sua delusione. Non è più l’assessore alla Pubblica Istruzione ed ai Servizi Sociali. “Ho subito – ha aggiunto – un atto d’imperio, che ha dovuto subire anche l’ufficio, che non mi avrebbe più consentito di andare avanti nel mio obiettivo, quello di amministrare nell’interesse della città. Non si può gestire un assessorato con un taglio netto di risorse di oltre un milione di euro nei servizi sociali e nella pubblica istruzione. Il sindaco Damiano ha fatto tutto da solo ed ora si assume la responsabilità di queste scelte che non potevo condividere”. Cavarretta porta con sé un foglio con alcuni dati: mensa scolastica, da 190 a 45 mila euro; abbonamento trasporto alunni da 145 a 15 mila euro; trasporto disabili, da 225 a 90 mila euro; “casina rosa” per i disabili da 450 a 250 mila euro; fondo per il trasporto degli alunni delle frazioni alle scuole, azzerato; ricovero anziani nei centri da 300 a 150 mila euro. “Tagli – ha sottolineato Cavarretta – che non posso che considerare insopportabili. Tagli che il sindaco Damiano ha deciso senza consultarmi. Cosa avrei dovuto fare ancora a capo dell’assessorato?”. Da qui le conclusioni dell’ex assessore: “Ritengo di aver fatto il mio dovere fino in fondo. La mia è una scelta politica. Non posso sostenere ed avallare scelte che considero sbagliate e che non tengono conto, in alcuni casi, delle norme di legge”. La variazioni di bilancio in discussione ieri sera in aula sono state approvate con un maxiemendamento.
TRAPANI, CAVARRETTA: “ECCO PERCHE’ MI SONO DIMESSO. NO ALLE SCELTE ARBITRARIE DI DAMIANO”
1 Dicembre 2016
Notizie Correlate