BIRGI, SEI FIRME A TRAPANI PER UN CONSIGLIO STRAORDINARIO. A MARSALA LA PROPOSTA CIMIOTTA

25 Ottobre 2016

Nicola Lamia, Ninni Passalacqua, Vito Mannina, Ninni Barbera, Nic Giarratano e Peppe La Porta. Sei firme per chiedere un consiglio straordinario ad aperto sull’aeroporto di Birgi. Sei firme per fare chiarezza sullo scalo trapanese dopo la notizia della sospensione delle prenotazioni da marzo dei voli Ryaniar, da e per Birgi. Sei firme per fare chiarezza sull’accordo di co-marketing, sia di quello che era sottoscritto dall’Airgest, che l’altro, che riguarda i Comuni e la Camera di Commercio. I sei consiglieri chiedono al presidente Peppe Bianco di convocare la seduta straordinaria ed aperta invitando i rappresentanti delle istituzioni politiche e sindacali e delle attività produttive. Il premier Matteo Renzi, nella visita in città, sabato scorso, ha assicurato un impegno personale e diretto per Birgi e nel confronto con Ryanair. Un gruppo di operatori turistici ha deciso di aprire un altro fronte chiamando in causa il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio. Ma si fa sentire anche il consiglio comunale di Marsala, con il socialista Vito Cimiotta che ha affidato ad un post sulla sua pagina Facebook l’annuncio di una iniziativa concreta: “Proporremo a tutte le attività commerciali e turistiche della nostra città, siano essere cantine, alberghi, B&B, ristoranti, pub o qualsiasi altra forma di attività che vive e vuole continuare a vivere di turismo, di contribuire, in proporzione al proprio fatturato e versare una determinata quota al fine di arrivare all’importo necessario perché l’aeroporto di Birgi continui a vivere e sopravvivere. Coinvolgerò a tal fine anche le associazioni categoria.
Ritengo che ogni operatore turistico ed imprenditore, con un minimo di buon senso, possa e debba apprezzare tale iniziativa, condividendo la mia idea. Forse non arriveremo mai all’obiettivo, però noi facciamo il nostro ed incrociamo le dita.
Ritengo che sia sempre meglio agire che rimanere inermi ad aspettare una soluzione che potrebbe anche non arrivare. Il primo passo sarà quindi quello di censire tutte le attività che vivono di turismo e contattarle al fine di trovare subito una intesa con le stesse. È ovvia quella che sarà la contropartita per queste attività commerciali: pubblicità per la nostra città e turismo”.

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