VALDERICE, IL SENATORE SANTANGELO “BOCCIA” PALERMO ED APPREZZA IL SEGRETARIO PD SPEZIA

7 Luglio 2020

Le parole per essere chiare, sono chiare. Il giudizio politico ancora di più. Ma il fatto che un senatore della Repubblica, come il pentastellato Vincenzo Santangelo abbia trovato il tempo e la volontà per commentare la decisione di un consigliere di Valderice, Gianfranco Palermo, di lasciare definitivamente la minoranza – era già indipendente e si è sempre autodefinito battitore libero – per passare in maggioranza a sostegno del sindaco Francesco Stabile, è una iniziativa politica che sta già facendo discutere nel paese. Andiamo ai fatti. Santangelo boccia su tutta la linea la scelta di Palermo: “La  notizia della scelta del Consigliere Palermo di voler appoggiare il  sindaco Stabile alla guida della comunità valdericina da un lato  potrebbe apparire come una sorpresa, ma a conti fatti sa di vecchia  politica. Lo hanno chiamato accordo politico, ma sarà il tempo a  chiarire se potrà portare, in futuro, anche a un incarico dello stesso  Palermo in seno ad una giunta avversaria alle ultime elezioni  amministrative”. Ed ancora: “Come Movimento Cinque Stelle abbiamo da sempre detto  ai voltagabbana della politica di dimettersi e di lasciare spazio ad  altri della lista in cui si è stati eletti. Senza andare oltre  probabilmente il <<mister voto>> valdericino ha una sua idea di come far  politica, in un territorio riconosciuto da sempre di sinistra. Dal  nostro punto di vista però questo accordo offende molti cittadini  valdericini ai quali appare evidente l’opportunismo disarmante di un  cambio di casacca, di un salto dall’opposizione alla maggioranza non  certo nell’interesse della collettività”. Santangelo torna al voto del 2018: “Il Movimento Cinque Stelle  Valderice sente il dovere di portare la voce contraria degli elettori  che hanno creduto nella lista della candidata sindaca avvocato Marcella  Mazzeo, quest’ultima si è detta convinta della necessità di guardare al  bene del territorio e di volere conoscere queste linee programmatiche,  che sanno solo di ambizioso patto generazionale, verso nuovi ruoli e  incarichi”. Il senatore va anche oltre e dichiara di avere apprezzato “le parole del segretario comunale del Partito  Democratico valdericino”. In particolare “il modo garbato di chiedere scusa  proprio a quell’elettorato, che ogni qualvolta viene chiamato a votare  nelle amministrative locali, per apparir nuovo ed attraente, cambia  pelle o logo candidando ed eleggendo in questo caso il vecchio  giovane  politicante, che oggi dimostra di parlare un linguaggio  politico ormai superato, a cui, ahimè, ancora una volta assistiamo”. Prove di dialogo tra Pd e Cinque Stelle? Presto per dirlo. Sicuramente c’è un’apertura di dialogo ed una condivisione di giudizio politico sulla scelta di Palermo.

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