TRAPANI, SINDACO DAMIANO RINVIATO A GIUDIZIO PER AVERE DIFESO LA DISCARICA

14 Ottobre 2016

Appena 48 ore prima il sindaco di Trapani Vito Damiano aveva puntualizzato: “Non è stato disposto dal Giudice alcun rinvio a giudizio ma è stata avanzata dal PM una richiesta di rinvio a giudizio, ovviamente non condivisa dal mio difensore, che ha prodotto ulteriore documentazione a sostegno della insussistemza dell’ipotesi accusatoria sulla quale il Giudice si è riservato di decidere nell’udienza di venerdì prossimo”. Ma ora c’è il rinvio a giudizio sia per il primo cittadino che per il comandante della Polizia Municipale Biagio De Lio. La prima udienza si terrà al Tribunale di Trapani il prossimo 10 gennaio. L’ipotesi di reato è quella di interruzione di pubblico servizio. E’ stato il commissario della “Belice Ambiente” Sonia Alfano ad aprire il contenzioso con il Comune di Trapani ed in particolare con Damiano quando i mezzi della società belicina che si occupa della raccolta dei rifiuti nei Comuni della Valle sono stati fermati ai cancelli della discarica di contrada Borranea. C’è da dire che da qualche tempo – da quando la Sicilia ha dovuto affrontare l’ennesima emergenza rifiuti – la discarica trapanese è stata presa d’assalto con ordinanze e provvedimenti della Regione che hanno autorizzato Comuni della provincia di Trapani ma anche di Palermo a conferire nell’impianto di contrada Borranea per non lasciare la spazzatura per strada. Più volte Damiano è stato sollecitato ad usare le “maniere forti” per evitare la chiusura della discarica ed in quella occasione – marzo 2015 – è stato quanto mai esplicito sul punto: “E’ una decisione obbligata. Un intervento ritardato causerebbe notevoli danni di carattere igienico sanitario alla cittadinanza. Non posso consentire che, così come sta avvenendo in altri Comuni, si faccia scempio del nostro territorio che ho il dovere politico e morale di tutelare ad ogni costo”. Il temporaneo utilizzo della discarica di Borranea era stato disposto da un’ordinanza dell’Assessorato regionale il 25 febbraio dell’anno scorso. Il comandante De Lio è stato rinviato a giudizio perché considerato il “braccio operativo” di Damiano nella scelta di bloccare i 20 camion della “Belice Ambiente” che avrebbero voluto scaricare i rifiuti a Borranea.

 

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