Sicilia Futura mette in moto la macchina elettorale con una destinazione ben precisa: le Regionali dell’anno prossimo. Per arrivarci con il movimento a regime ha deciso di convocare i congressi in tutte le nove province dell’Isola. Gestione congressuale, che comincerà con l’area metropolitana di Palermo, affidata al segretario organizzativo Giacomo Scala. L’ex sindaco di Alcamo: “Sicilia Futura ha numeri ed energie per dare un contributo di innovazione e sostenere la spinta riformista che viene dal centro. Abbiamo visto crescere in questo anno le adesioni in tutta la Sicilia. Con noi ci sono tantissimi sindaci e consiglieri comunali a cui piace la politica del fare. Anche le Amministrative della prossima primavera, con Palermo in testa, saranno un test importante per la nostra formazione politica”. Per il presidente onorario e leader del movimento Totò Cardinale: “Abbiamo scelto di appoggiare la spinta riformista del premier Matteo Renzi e siamo pronti a fare la nostra parte per rafforzare l’area politica in cui il Pd ha un ruolo fondamentale per conquistare il governo del Paese nel 2018. In Sicilia abbiamo stretto un accordo forte con il partito del Presidente del consiglio perché crediamo nella forte spinta innovativa e di modernizzazione dell’Italia e della Sicilia, con l’obiettivo della crescita e dello sviluppo, su cui si è impegnato Matteo Renzi”. Sicilia Futura e Psi potrebbero essere la spina dorsale di quella che impropriamente viene definita la seconda lista del Pd. Non più una lista del candidato presidente ma candidati che fanno riferimento all’area di centrosinistra. Pur tra tante difficoltà è in atto anche il tentativo di recuperare un altro movimento, Sicilia Democratica. Le polemiche e la scissione che ha portato ai percorsi autonomi di SD e SF potrebbe trovare una sintesi nella fase elettorale per le Regionali. Lo zoccolo duro Sicilia Futura-Psi parte da una base di 12 deputati regionali uscenti, 8 del movimento e 4 del gruppo parlamentare socialista. Sicilia Democratica porterebbe in dote 4 deputati attualmente all’Ars. Con una base di partenza di 12-16 deputati uscenti il primo obiettivo da raggiungere, il superamento della soglia di sbarramento del 5% sarebbe alla portata del nuovo soggetto politico ed elettorale da affiancare alla lista ufficiale del Partito Democratico. Nel collegio di Trapani, Sicilia Futura potrebbe scegliere di puntare sul suo segretario regionale organizzativo ed ex sindaco di Alcamo Giacomo Scala e sul consigliere comunale di Marsala Oreste Alagna. Trattative sarebbero in corso tra Sicilia Futura ed il consigliere comunale di Marsala Ivan Gerardi, eletto nella lista di Sicilia Democratica, prima della scissione.