Il presidente del consiglio comunale di Trapani Peppe Bianco ha giustificato la mancata conclusione dell’iter per la verifica dell’eventuale incompatibilità alla carica di consigliere dell’onorevole Mimmo Fazio con l’esigenza dell’esame e dell’approvazione degli strumenti finanziari (bilancio consuntivo 2015, bilancio preventivo 2016) che erano stati commissariati dalla Regione e che se non esitati, nei termini dettati dal commissario, avrebbero portato all’avvio delle procedure di scioglimento del consiglio. Bianco, a conferma, di queste sue valutazioni, ha aggiunto che, approvato il bilancio di previsione, ha chiesto agli uffici di prendere in considerazione gli atti che porteranno al confronto in aula sulla causa d’incompatibilità che è stata mossa nei confronti di Fazio: “Lo scorso 3 ottobre ho chiesto agli uffici di procedere”. Ma Fazio non è convinto delle dichiarazioni di Bianco e contesta i tempi: “Tempi e date smentiscono il presidente del consiglio. Basta osservare la data di ricezione del parere richiesto dallo stesso Bianco all’assessorato regionale agli enti locali: il documento reca la data del 2o luglio. E ben prima Bianco, attivato da una lettera del sindaco datata 3 maggio, aveva ricevuto pareri dall’ufficio legale del Comune, dal segretario generale e dalla Prefettura. Alla data del 20 luglio del bilancio non c’era neanche l’ombra ma, come conferma lo stesso Bianco, c’era solo il decreto di commissariamento. C’era tutto il tempo per definire la questione, rimango convinto di non aver sbagliato a porre l’urgenza della definizione del procedimento. Chi sbaglia è Bianco che crede di poter giocare allo scaricabarile. Ma ora è lui ad avere il cerino acceso tra le mani. Vediamo a chi lo passa”. Poi Fazio prende a prestito un famosa battuta del Principe De Curtis, in arte Totò per mandare un messaggio a Bianco: “Presidente «’cca nisciuno è fesso»”.