Una sorta di turn over, accmpagnato, comunque dall’amarezza politica per avere tanto di cambiare le cose senza riuscirci. E per una lista che si è presentata agli elettori di Castellammare del Golfo, alle Comnali del 9 e 10 giugno, chiamandosi “Cambiamenti”, la svolta nell’azione politica e consiliare era d’obbligo. Ma i suoi rappresentanti consiliari hanno dovuto fare i conti con le regole della politica ed alla fine hanno scelto di fare un passo indietro. I due consglieri di “Cambiamenti” Stefano Cruciata e Vitalba Labita hanno rassegnato, stamattina, le loro dimissioni irrevocabili. In una nota lunga ed articolata hanno voluto motivare la loro scelta che ha una causa politica ma anche elementi di carattere personale. I due consiglieri saranno sostituiti da Federica Naso e Giacomo Galante. Il movimento non ammaina dunque bandiera ma sarà presente nella scena politica e consiliare con nuovi protagonisti. “Abbiamo cercato, con i fatti e non con le parole, – hanno scritto i due ex consiglieri – di dimostrare che il cambiamento è necessario e possibile, dando il nostro contributo al dibattito consiliare per lo sviluppo della nostra città, in discontinuità con le vecchie logiche di partito e le inutili schermaglie politiche fini a se stesse. Abbiamo messo a disposizione con umiltà e dedizione il nostro tempo e le nostre risorse, perfettamente consapevoli del difficile e delicato compito conferitoci e coscienti di non essereamministratori e politici di professione o di lungo corso. Negli ultimi 3 anni la voglia di agire e di fare per il bene comune non è mai venuta meno; nonabbiamo mai perso la fiducia nel cambiamento, non abbiamo mai dubitato dello straordinario ed inimmaginabile potenziale di cui questa nostra città di Castellammare è naturalmente dotata”. Ma c’è tuttavia un “però”. “Oggi – hanno aggiunto Cruciata e Labita – a ridosso degli ultimi cambi di casacca in seno al consiglio e all’imbarazzante rimpasto di giunta e a ridosso del periodo di alta stagione estiva appena conclusosi, gestito in maniera a dir poco disastrosa, sentiamo che la misura è colma e che sia giunto il momento di riflettere, di fare il punto sulla strada già percorsa e su quella ancora da percorrere, per trarre le opportune conclusioni. Soltanto perché provenienti dal lato <<sbagliato>> degli scranni in consiglio, la stragrande maggioranza delle nostre proposte ha trovato innanzi un muro di gomma, ci siamo visti bocciare mozioni ed atti di indirizzo, le nostre obiezioni e le nostre istanze sono rimaste inascoltate e le nostre proposte rimaste chiuse in qualche cassetto chissà dove. Ci siamo dovuti confrontare con una classe politica che ha dimostrato col tempo tutta la sua inadeguatezza e approssimazione e che a stento è riuscita a rimanere a galla nel pantano politico e
amministrativo da essa stessa creato; che ha utilizzato e continua ad utilizzare le cariche pubbliche e gli incarichi come merce di scambio da porre sul bilancino di precisione”.