TRAPANI, EX CANTIERE NAVALE: CONCESSIONE DEMANIALE IN DISCUSSIONE

14 Settembre 2016

Il Ministero delle Infrastrutture sarebbe tornato sui suoi passi. Il condizionale è d’obbligo ma il dato di fatto è concreto. L’area dell’ex Cantiere Navale di Trapani torna in discussione. La scelta romana di concedere l’area demaniale alla società “Marinedi” è stata rivista. “L’idoneità al rilascio della concessione demaniale marittima per l’occupazione di complessivi 76.782 metri quadri di superficie” sarebbe stata superata dalla decisione del Ministero di ripartire da zero, mettendo la “Marinedi” fuori gioco e recuperando le altre due proposte progettuali che erano arrivate per la concessione demaniale. La Capitaneria di Porto aveva trasmesso al Ministero anche i progetti del “Cantiere Navale Drepanum” di Paolo Ricevuto e della società cooperativa “Bacino di Carenaggio”, composta dai lavoratori dell’ex Satin, società che ha gestito il Cantiere Navale ma che ha dovuto fare i conti con il fallimento. L’indirizzo del Ministero anticipa l’udienza pubblica al Tar Sicilia per il ricorso che era stato presentato dalla società cooperativa, che contestava i criteri di selezione e la stessa concessione alla “Marinedi”. Il Tar, lo scorso 11 marzo, aveva concesso la sospensiva e rinviato la discussione ed il giudizio di merito sul ricorso nella seduta del prossimo 11 dicembre. La nuova soluzione allo studio del Ministero porterebbe a concedere l’area al Cantiere Drepanum ma con l’accordo di coinvolgere nella gestione dell’area demaniale la società cooperativa “Bacino di Carenaggio”. Soluzione che consentirebbe di utilizzare le maestranze locali che avevano fatto parte della Satin e che hanno intrapreso, dopo il fallimento dell’azienda, il percorso della società cooperativa. Un punto fermo sull’intera vicenda dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Per l’onorevole Nino Oddo, che ne ha dato notizia, si tratta di “una ipotesi di lavoro interessante perché consente di valorizzare una storica azienda trapanese del settore della cantieristica e parte delle maestranze trapanesi che continuano ad essere riconosciute e rispettate in tutto il mondo”.

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