Più che le nuove nomine, comunque contestate e criticate, all’Osservatorio Politico dell’Opposizione, non è andata giù la scelta di nominare vicesindaco dei Comune di Castelvetrano l’assessore Enzo Chiofalo. Per l’oppositori del sindaco Felice Errante “si chiude finalmente il cerchio della manovra di trasformismo politico perpetrata da questo sindaco in questi due anni”. “Il quale – si legge in una nota dell’Osservatorio – dimentico del suo grido di battaglia <giù le mani da Palazzo Pignatelli>, ha stravolto la volontà degli elettori consegnando la città al suo diretto avversario politico ed elettorale”. Chiofalo è da sempre vicino all’onorevole Giovanni Lo Sciuto che, nelle Amministrative del 2012, si candidò contro Errante. Poi la scelta sia del sindaco che del parlamentare regionale di aderire al Nuovo Centrodestra del Ministro dell’Interno Angelino Alfano li ha portati prima a far parte dello stesso partito e poi ad essere alleati ed uniti nel governo della città. Il recente rimpasto di giunta, dopo le dimissioni degli assessori Matilde Mattozzi, Salvatore Stuppia e Giuseppe Rizzo, ha portato il primo cittadino a designare al loro posto l’ex consigliere comunale di “Castelvetrano Futura” Giusy Etiopia, Giovannella Falco in rappresetanza di “Liberi ed Indipendenti” e Nicola Li Causi in quota a Sicilia Futura. I dimissionari Mattozzi, Rizzo e Stuppia, facevano riferimento, rispettivamente, a “Diventerà Bellissima” di Nello Musumeci, al Nuovo Centrodestra-Area Popolare ed a Sicilia Futura. Rizzo, che era anche vicesindaco, e Stuppia sono finiti nel calderone delle polemiche per la loro appartenenza alla massoneria. Polemica che ufficialmente non ha influito nella loro scelta di fare un passo indietro ma che ha sicuramente, nella sostanza, condizionato il loro percorso politico ed amministrativo. L’Osservatorio Politico (Ninni Vaccara, Francesco Saverio Calcara, Pasquale Calamia, Monica Di Bella, Vincenzo Cafiso, Maurizio Piazza, Lillo La Croce e Giuseppe Zaccone, tutti ex consiglieri con la sola eccezione di Calcara) picchiano duro sul rimpasto: “Troviamo inaccettabile quanto comunicato dal sindaco in merito alla rimodulazione della giunta di governo, quando afferma che la nomina dei tre nuovi assessori è stata dettata dalla necessità di coinvolgere anche gruppi politici fino ad oggi all’opposizione e proprio in relazione all’assenza del consiglio comunale. Proprio l’assenza del consiglio comunale, organo deputato al serio e nitido dialogo istituzionale tra forze politiche doveva essere, al contrario, motivo per presentare le proprie dimissioni e comunque per non procedere ad alcun cambio nella compagine amministrativa che oggi assume tutto il sapore di una spartizione di potere tra futuri alleati in vista della campagna elettorale amministrativa”. A Castelvetrano si voterà nella primavera dell’anno prossimo. L’autoscioglimento del consiglio comunale, per il caso Giambalvo – l’ex consigliere assolto dalle accuse di mafia, ma travolto dalle polemiche per le sue affermazioni inneggianti al boss Matteo Messina Denaro – ha lasciato in carica soltanto il sindaco e la sua giunta. Gli ex consiglieri dell’opposizione hanno chiesto le dimissioni di Errante ma il sindaco ha deciso di andare avanti fino alla scadenza del suo mandato. Ha anche aggiunto che non si ricandiderà.
Le dichiarazioni del sindaco Errante
Ecco cosa dichiarò il sindaco Errante, lo scorso 12 agosto, per motivare il rimpasto di giunta: “Sarebbe troppo facile in questo momento dare addosso al sindaco per la decisione di provvedere ad una rimodulazione della giunta di governo, ma chi ci conosce sa bene che in questi quattro anni abbiamo sempre profuso ogni energia per affrontare e risolvere le mille problematiche che attanagliano la città. A nostro parere era necessario oggi più che mai, stante la mancanza del consiglio comunale, coinvolgere nell’amministrazione quante più forze politiche ed energie presenti nel territorio per tentare di aggredire gli innumerevoli problemi della nostra comunità in un momento assai difficile, coinvolgendo anche gruppi politici fino ad oggi all’opposizione. L’odierna rimodulazione non è assolutamente figlia delle recenti polemiche che hanno portato alla ribalta le appartenenze a logge massoniche di alcuni assessori. In assenza del consiglio comunale, per le note vicende legate al suo autoscioglimento, abbiamo ritenuto necessario un coinvolgimento di tutte quelle forze che hanno dimostrato disponibilità al dialogo prescindendo dalle intese che andranno a concretizzarsi in prospettiva delle future campagne elettorali. Sono grato agli uscenti per il lavoro svolto, per l’abnegazione disinteressata, la professionalità mostrata e per la grande disponibilità accordatami in questi anni di collaborazione. Con loro il rapporto, anche politico, rimane immutato anzi si irrobustisce l’amicizia che ci lega. Voglio augurare ai nuovi arrivati di poter aver presto l’occasione di dimostrare di saper aggredire i problemi della nostra città. Per tale motivo ho accolto le designazioni che mi sono state sottoposte, trattandosi di stimati e giovani professionisti che sono certo sapranno distinguersi e sapranno supportare e sostenere adeguatamente l’azione amministrativa in quest’ultimo scorcio di mandato”. (Nella foto da sinistra Li Causi, Falco, Errante ed Etiopia)