“Con rammarico assistiamo ad un attacco scientifico di tipo politico, ed alla volontà di delegittimare l’attività istituzionale posta in essere dal sindaco Felice Errante, mediante attacchi personali ai sottoscritti”. Tre assessori della giunta di Castelvetrano escono allo scoperto dopo le conclusioni della due giorni trapanese della commissione nazionale Antimafia. Il presidente Rosy Bindi ha picchiato duro sui rapporti tra massoneria e mafia ed ha picchiato duro su Castelvetrano, dal caso Giambalvo, l’ex consigliere che inneggiava a Matteo Messina Denaro, tuttavia assolto dalle accuse che gli erano state contestate per una sua presunta vicinana al superlatitante, alla presenza massiccia della massoneria nella politica cittadina. Ed i tre assessori, Salvatore Stuppia, Giuseppe Rizzo e Mimmo Signorello. sono massoni. Da qui la loro reazione. “Posto che l’appartenenza ad una loggia massonica regolare è riconosciuta dalla Costituzione Italiana, – scrivono i tre assessori – appare inverosimile essere additati come portatori di interessi criminali, o facenti parte di un sistema di potere parallelo alle istituzioni che ne regolerebbe o addirittura ne influenzerebbe il funzionamento della gestione della res pubblica. Ci indigna e ci turba profondamente che un presidente di una commissione nazionale, che dovrebbe essere un organo al di sopra delle parti, possa mettere in discussione la nostra onorabilità, in assenza di dati oggettivi o di elementi di indagine che possano interessare le nostre persone o le attività istituzionali che abbiamo portato avanti, o le obbedienze alle quali ci onoriamo di appartenere. Appare davvero strano che detti attacchi vengano da una commissione che dovrebbe garantire l’assoluta imparzialità, e che invece più che svolgere un ruolo di indagine si lasci andare ad esternazioni che sanno di propaganda politica, forse perché provenienti da un partito, come il Pd, che ritiene di essere stato defenestrato dalla giunta di governo”. I tre assessori entrano anche nel merito delle dinamiche politiche comunali: “Non può neanche sottacersi di come appare strano aver dimenticato che anche alcuni soggetti politici, ormai non facenti più parte della giunta, abbiano fatto parte di logge massoniche senza che la commissione abbia avuto alcunché da ridire, forse perche erano organici al Pd? Sarebbe opportuno verificare se l’azione politica dei partiti presenti a Castelvetrano, Pd compreso, possa risultare condizionata o meno dalla massoneria?”. C’è anche un dato politico. L’assessore Stuppia è stato consigliere comunale del gruppo consiliare del Pd. La sua adesione divise il partito e determinò una dura polemica politica che superò i confini cittadini. La “sinistra” del Pd mise in discussione l’adesione di Stuppia al Pd e l’ex consigliere – dimessosi per assumere l’incarico di assessore – rimane per lungo tempo in “naftalina” prima di essere chiamato a far parte del gruppo dei democratici. C’è anche da dire che le perplessità sulla sua adesione al Pd avevano motivazioni politiche che non facevano riferimento alla sua appartenenza alla massoneria. Stuppia, Signorello e Rizzo ritengono che l’attacco politico ha un obiettivo, quello d’indebolire l’amministrazione comunale: “Al sindaco, forse vero destinatario degli ultimi strumentali attacchi politici, esprimiamo la nostra solidarietà invitandolo a difendere sempre con maggiore energia questa martoriata terra da attacchi immeritati e non supportarti da fatti oggettivi. Così come abbiamo sempre fatto negli anni di nostra esperienza amministrativa siamo disponibili a porre in essere ogni iniziativa che il sindaco riterrà utile nell’esclusivo interesse della comunità che tra mille difficoltà amministriamo”.
CASTELVETRANO, GLI ASSESSORI STUPPIA, RIZZO E SIGNORELLO DIFENDONO LA LORO APPARTENENZA ALLA MASSONERIA
22 Luglio 2016
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