“Ci assumiamo le nostre responsabilità. Cercatevi i voti, non faremo da stampella”. Il muro contro muro tra i consiglieri socialisti e la maggioranza che sostiene il sindaco di Erice Giacomo Tranchida continua, seduta dopo seduta. Il consigliere del Psi Luigi Nacci l’ha ribadito stamattina in aula: “Se la maggioranza non ha i numeri non li venga a cercare da noi. Saranno i cittadini a giudicare il nostro ed il loro comportamento. Noi non siamo mai stati consultati e spesso siamo stati offesi da questa maggioranza e da quest’amministrazione. Fino a qualche mese fa abbiamo garantito i numeri in aula ora non siamo più disponibili a farlo”. La linea dura dei consiglieri socialisti – 6 consiglieri divisi in 2 gruppi – si affianca alla difficoltà dei gruppi che sostengono l’amministrazione. La giunta Tranchida stenta infatti ad avere una maggioranza, almeno 11 consiglieri, per andare avanti nei lavori d’aula. Il sindaco Tranchida ha chiesto di accelerare sul piano triennale delle opere pubbliche perché contiene alcuni interventi sulle scuole con l’utilizzo straordinario, circa 2 milioni di euro, dell’avanzo di amministrazione. Utilizzo autorizzato dal governo nazionale. Ma il piano ha fatto pochi passi in consiglio ed il confronto consiliare ha poi dovuto fare i conti con la mancanza del numero legale. Situazione incerta anche per i piani di lottizzazione. Sono 4 ed il consiglio dovrebbe affrontarli dopo il piano triennale delle opere pubbliche. Uno dei piani di lottizzazione, quello presentato dalla ditta Rodittis, è accompagnato da un atto extragiudiziale che chiede all’aula di fare presto e di pronunciarsi sull’atto deliberativo. La mancanza dei numeri consiliari e le incompatibilità hanno fermato l’esame della variante al piano regolatore generale. Ieri in consiglio sono rimasti soltanto in 7 a discuterla. Numeri così risicati che hanno portato gli stessi 7 consiglieri (Sugamele, Martines, Ciaravino, Agliastro, Genco, Ingrasciotta e Cusenza) ha chiudere la sessione dedicata al punto aprendo le porte alla nomina di un commissario ad acta da parte della Regione. “Non possiamo che registrare – ha dichiarato il rappresentante del Pd Diego Sugamele – l’indifferenza di alcuni consiglieri comunali nei confronti degli interessi della collettività. Il piano regolatore generale è una delle poche opportunità che ha il consiglio per avere un ruolo. Sarebbe stata anche l’occasione per contestare le scelte imposte dalla Regione. Quasi tutto il territorio ericino viene considerato centro storico, frazioni e zone rurali comprese. Non si potrà più costruire. Nelle zone rurali ci sono già tanti <<si vende>> e tante case abbandonate”. Non va meglio per la variante urbanistica per la realizzazione del Campus universitario. Più volte l’atto deliberativo è arrivato in aula ma per essere approvato ha bisogno di una maggioranza qualificata, almeno 14 consiglieri su 20, che non si è mai definita in aula. Non ha avuto alcun esito il tentativo di mediazione tra maggioranza e Psi con la richiesta dei socialisti di ridurre la cubatura del Campus.
ERICE, PIANO TRIENNALE A PASSO LENTO, VARIANTE AL PRG VERSO IL COMMISSARIAMENTO, CAMPUS UNIVERSITARIO IN PANNE
21 Luglio 2016
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