TRAPANI, L’EX ASSESSORE SPINA: “COSE STRANE AL COMUNE”. REPLICA A DISTANZA A DAMIANO

19 Luglio 2016

Quella che racconta l’ex assessore Piero Spina è tutta un’altra storia. Il sindaco di Trapani Vito Damiano ha sminuito ruolo e risultati. Spina li rivendica, “carte alla mano”. Ha così voluto fare un resoconto della sua attività all’assessorato alle Finanze. Spina è arrivato subito dopo il no del consiglio comunale alla mozione di sfiducia. Era la fine del 2015. Il primo atto amministrativo che rivendica è “il riaccertamento straordinario dei residui, del resto era una richiesta della Corte dei Conti. E’ stato il mio primo atto con il recupero di un avanzo di amministrazione che venne poi applicato al bilancio”. Spina rivendica per sè per il suo movimento “Cives”, l’impegno per le luminarie del Natale dell’anno scorso. “Impegno – ha dichiarato – fisico ed economico, con il contributo determinante del movimento”. L’ex assessore annovera tra i risultati raggiunti e sopratuttto non scontati “l’approvazione del bilancio 2015-2017 entro il 2015, cosa che non sono riusciti a fare tanti altri Comuni, anche alcuni vicini al nostro che vengono ritenuti virtuosi”. Nell’elenco degli obiettivi raggiunti anche il regolamento tributario per il contribuente. Una sorta di fiore all’occhiello è il piano triennale delle opere pubbliche 2016-2018: “Quello precedente era stato approvato nel novembre del 2015, quello attuale sono riuscito a farlo approvare in giunta a marzo. Già la tempistica indica un cambiamento sostanziale”. Ma il salto di qualità che Spina mette in evidenza è nel contenuto dello stesso piano: “Fonti di finanziamento per quasi 8 milioni di euro, soldi certi, immediatamente spendibili. Ho le carte che possono dimostrare ciò che dico, interventi per la viabilità, per le scuole, la rete idrica, per la zona di Marausa. Il piano lo conosco a memoria perché l’ho fatto assieme all’ingegnere Sardo”. Spina ha poi voluto aprire una parentesi, con un finale a sorpresa: “A dicembre mi viene detto dagli uffici che c’era un progetto in scadenza. Era il progetto retrospettivo legato al risparmio energetico. Trapani era tra le città virtuose perché aveva cambiato il sistema di illuminazione pubblica utilizzando i led. In discussione un finanziamento di 5 milioni e 900 mila euro. Ho preso l’aereo e sono andato a Roma senza informare l’amministrazione. Nell’ultimo giorno utile per presentare la documentazione, in collegamento telefonico con l’ingegnere Sardo che inviava i documenti richiesti dal Ministero siamo riusciti a rientrare in gioco. Per onestà intellettuale devo dire che non c’è ancora il decreto di finanziamento per sapere quanto andrà al Comune, ma il dato concreto è che Trapani non è stata messa fuori. Dopo qualche mese il sindaco Damiano mi ha posto il problema dell’autorizzazione a fare ciò che avevo fatto. Non avevo informato nessuno e soprattutto lui perché era fuori per un intervento chirurgico”. Spina dice la sua anche sulla delibera che modificava il regolamento IUC. Il sindaco firmò la delibera in mia assenza. Le riduzioni delle agevolazioni per la raccolta differenziata non erano comprensibili e soprattutto condivisibili. Chiesi al sindaco di ritirare l’atto deliberativo ma Damiano si rifiutò. La delibera venne ritirata con un mio atto d’imperio perché nè gli uffici, né il sindaco volevano ritirarla. Ma era una delibera improponibile perché oltre a ridurre le agevolazioni avrebbe avuto anche un effetto retroattivo che avrebbe scatenato la reazione dei cittadini”. L’ex assessore aggiunge altri capitoli nella storia di un rapporto sempre più difficile con il primo cittadino che aveva portato sia lui che il movimento a decidere di uscire dalla giunta dopo avere approvato il conto consuntivo 2o15 ed il bilancio di previsione 2016. Spina svela altri particolari: “Appresi del bando per il Luglio Musicale, mi riferisco alla carica di soprintendente e direttore artistico, dalla stampa. Feci le mie valutazioni considerando quel bando sbagliato. Appresi dalla stampa anche gli avvisi per l’ammistratore delegato della Trapani Servizi e dell’amministratore unico dell’ATM. Non ero e non sono contrario alla filosofia che sta dietro agli avvisi, quella di togliere le nomine dalle logiche politiche per dare spazio alle competenze, ma si tratta di scelte che vanno discusse all’interno di un’amministrazione. Scrissi anche una riservata per le decisioni prese a mia insaputa. Ho anche posto il problema dell’emolumento dell’amministratore delegato della Trapani Servizi che nell’avviso passava dagli attuali 21 mila euro a 43 mila euro, a mio parere in netto contrasto con la spending review. C’è stata una rettifica del bando ma le cose sono andate avanti lo stesso”. L’ex assessore rivendica la definizione dell’inventario dei beni mobili ed immobili del Comune che Damiano invece assegna esclusivamente al lavoro degli uffici. Lo stesso vale per il conto consuntivo 2015. “Non mi è stato permesso – ha sottolineato Spina – di firmarlo proprio il giorno in cui è andato in giunta. Mi è stato infatti notificato che il rapporto di fiducia era venuto meno. Da un lato lo considero un atto scorretto, dall’altro, liberatorio, perché assieme al direttivo di <<Cives>> avevamo deciso di staccare la spina entro luglio dopo avere portato a termine il lavoro per il consuntivo 2015 ed il bilancio di previsione 2016-2018 che è già pronto”. Di diverso avviso Damiano che ha annunciato in aula la decisione di “rimettere mano al bilancio 2016”. L’ex assessore ha lasciato l’amministrazione di Palazzo D’Alì con qualche dubbio: “Cise strane. Ho avuto modo di verificare che l’amministrazione è incapace di dare risposte in settori fondamentali come quello, ad esempio, dell’ecologia ed ambiente. Ho registrato spinte autolesinistiche, quasi una regia che pone un freno all’attività del Comune. A mio, ed a nostro parere, l’amministrazione, sopratuttto in questa parte finale di mandato, avrebbe dovuto ristabilire un rapporto con la città che invece non ha mai cercato”. L’ex assessore non lo dice apertamente ma lascia intravedere una sorta di “direttorio” a Palazzo D’Alì, con il sindaco Damiano, il vicesindaco Giuseppe Licata e l’assessore Antonino Giglio ad avere l’ultima parola su tutto.

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