Una memoria di 9 pagine per smontare, punto su punto, l’avvio del procedimento per la verifica della eventuale incompatibilità a consigliere comunale. L’onorevole Mimmo Fazio ha convocato la stampa per ufficializzare il contenuto della sua memoria inviata alla presidenza ed al consiglio comunale di Trapani ma ha anche aperto il fronte politico contro chi ritiene ci sia dietro una manovra che punta “ad evitare una mia ricandidatura. L’obiettivo che hanno è quello di togliersi dalle balle un candidato scomodo”. La vicenda rimanda al caso ATM ed allo scontro con Vito Dolce, ex presidente della partecipata del Comune. Scontro che ha portato alla condanna definitiva di Fazio a 4 mesi di reclusione, sostituita con una multa di 1.500 euro “per il reato di tentata violenza privata commessa – si legge nella memoria – a danno di Vito Dolce e di violenza privata a danno di altra persona”. Ci sono di mezzo i fatti relativi alla gestione della “Trapani Servizi”, alle accuse di Fazio alle scelte dell’allora amministratore delegato Enzo Scontrino ed alla richiesta di dimissioni di quest’ultimo che coinvolse Dolce. Dopo la sentenza penale Dolce ha avviato una richiesta di risarcimento danni in sede civile contro Fazio ed il Comune. Ed è in questa fase che si apre il capitolo della incompatibilità. C’è una lettera del sindaco Vito Damiano che comunica al consiglio il problema. C’è la nota del presidente del consiglio Peppe Bianco che invita il dirigente del settore Caterina Santoro ad avviare la procedura. C’è anche una richiesta dello stesso Fazio al giudice civile per fare chiarezza sul punto. Giudice che non si esprime perché ritiene che non ci sia alcuna urgenza perché n0n ci sono elezioni imminenti. “Riproporremo – ha sottolineato Fazio – la richiesta dopo l’avvio del procedimento”. La questione si può sintetizzare, in particolare, su un punto, dirimente. Se Fazio ha una lite pendente in atto con il Comune è incompatibile. Ed in seguito sarebbe incandidabile. La vertenza è giuridica ma anche politica. Fazio, nella sua memoria, scrive: “In effetti, sul piano sostanziale, non esiste alcuna contrapposizione tra la posizione del Comune e quella di consigliere”. Ed ancora: “In più punti ed ampiamente la decisione del giudice penale evidenzia che i motivi per i quali è stata commessa la tentata violenza privata a danno del signor Dolce rispondevano ad una ragionevole e concreta preoccupazione per le sorti della città che amministrativa”. L’onorevole indica le pagine della sentenza che mettono in evidenza questo punto. Fazio aggiunge che i “provvedimenti sindacali con i quali lo stesso venne rimosso dalla carica di presidente del consiglio d’amministrazione della SAU sono stati dichiarati legittimi dai giudici amministrativi che hanno respinto i ricorsi che avverso detti provvedimenti sono stati proposti dallo stesso signor Dolce”. Ma è qui che Fazio ribalta la questione dell’incompatibilità: “E’ Dolce ad essere incompatibile. Ha infatti presentato la domanda per partecipare alla manifestazione d’interesse per la carica di amministratore unico dell’ATM. E’ lui ad avere un problema con il Comune, non io”. L’onorevole, nella sua memoria, fa anche riferimento “ad un orientamento univoco e consolidato della Corte di Cassazione”. Sul fronte politico denuncia “interessi convergenti che hanno l’obiettivo di farmi fuori dalla competizione elettorale. Ho registrato l’attivismo del presidente del consiglio Bianco. Non collegato ma comunque verficabile, l’interesse alla vicenda del senatore dei CinqueStelle Santangelo”. Fazio torna indietro nel tempo: “Ricordo anche quando tentarono di farmi fuori con l’escamotage di dichiarare il default del Comune, ma dovettero fermarsi perché avendo nominato Damiano assessore alla fine del mio secondo mandato avrebbero coinvolto anche lui. Non sto impazzendo per candidarmi ma non posso subire tentativi come questo. Questa città ha bisogno di tornare a camminare. Il mio obiettivo è soltanto questo ecco perché non m’interesso delle aspetti politici”. Chiamato in ballo sulle primarie del Pd e una sua eventuale partecipazione se venissero indette come primarie di coalizione esordisce con un “non escludo”. Ma poi pone i paletti: “Il confronto è già aperto con tutti, con la città che va amministrata. Lo abbiamo detto chiaramente. Noi siamo disponibili al dialogo con tutti quelli che pensano al bene della città e che vogliono risollevarla dall’attuale condizione. Non sarà facile e so bene quali e quante saranno le responsabilità. Su questo ci confrontiamo. Se invece il confronto è sugli assessorati, sulla vicesindacatura e cose del genere, non ci sarà mai la mia disponilità”. La vicenda della incompatibilità ha ancora tanti altri capitoli da scrivere. La memoria è stata inviata alla presidenza del consiglio. Ora passerà al vaglio del dirigente Santoro che potrebbe retenersi soddisfatto ed archiviare. Più facilmente la memoria, con le controdeduzioni dell’ufficio sarà allegata alla delibera per la verifica dell’eventuale incompatibilità che passerà all’esame del consiglio comunale. Tocca infatti all’aula l’ultima parola. “Il voto – ha aggiunto Fazio – sarà palese ed ognuno potrà così fare le proprie considerazioni”. Il giudizio civile seguirà un percorso parallelo, la prossima udienza si terrà il prossimo 12 luglio.