Il consiglio comunale di Marsala approva il nuovo Piano Rifiuti (14 sì e 2 astenuti) e registra un nuovo strappo nella maggioranza che sostiene il sindaco Alberto Di Girolamo. Il Piano è stato emendato con modifiche proposte dalla coalizione del primo cittadino e non ha potuto contare nella votazione finale sul consenso dei gruppo dei “Democratici per Marsala”. Si tratta dei tre rappresentanti consiliari che fanno riferimento all’onorevole del Pd Paolo Ruggirello. Si tratta, in particolare, del presidente Enzo Sturiano e di Luana Alagna e Luigia Ingrassia. I “ruggirelliani” ce l’hanno con l’amministrazione e con il suo “atteggiamento arrogante” sul Piano. La società che l’ha definito e redatto, “Esper”, è finita spesso sotto accusa durante il dibattito consiliare e si è dovuta difendere a colpi di note stampa. Il vicesindaco Agostino Licari è stato però categorico sul punto: “Questo è un piano trasparente, che porta alla riduzione dei costi per 3 milioni di euro. Non so in base a quali elementi si voleva far credere che le tasse aumenteranno”. Il Piano Esper prevede una spesa complessiva di più di 13 milioni di euro nel primo anno e di più di 12 milioni nel secondo anno. Il costo attuale del servizio è di 15 milioni di euro. Numeri messi in discussione, come come è stata messa in discussione la tenuta della maggioranza quando, nella seduta dello scorso 28 giugno, il Piano è stato messo in votazione. All’appello hanno risposto in 15, uno in meno per andare avanti. Il giorno dopo, in seduta di prosecuzione – bastavano 12 consiglieri per il numero legale e almeno 7 voti per l’approvazione dell’atto – il voto finale con 12 voti a favore e 2 astenuti, quest’ultimi rappresentanti dell’opposizione (Ivan Gerardi e Aldo Rodriquez). Il passo falso di 24 ore prima aveva così registrato l’assenza di 4 componenti della maggioranza: Antonio Vinci del Pd ed i tre consiglieri del gruppo “Democratici per Marsala”. Erano invece presenti in aula: Oreste Alagna e Letizia Arcara (Cittadini non Sudditi), Federica Meo, Calogero Ferreri, Angelo Di Girolamo, Giuseppe Cordaro e Mario Rodriguez (Partito Democratico), Daniele Nuccio, Linda Licari ed Arturo Galfano (Cambiamo Marsala), Michele Gandolfo e Ignazi Chianetta (Psi), Alfonso Marrone e Leo Coppola (Una Voce per Marsala), Vito Cimiotta (indipendente). Il Piano ha voluto mettere le cose in chiaro sulla raccolta di rifiuti prima della scadenza del contratto con la società “Aimeri Ambiente” che scadrà nel mese di agosto. E’ un Piano che punta sulla raccolta differenziata con il sistema del “porta a porta”, puntando a portarla al 70% rispetto all’attuale 45%, sulla “tariffazione puntuale” che consentirà di ridurre rifiuto secco potendolo quantificare per ogni singola famiglia – rifiuto secco che è soltanto un costo per l’amministrazione – e sul centro di raccolta e riuso di materiali, come giocattoli, mobilio ed altro. Il Piano è stato comunque emendato ed un ruolo da protagosta è stato svolto dal consigliere del Psi Michele Gandolfo. I socialisti hanno puntato sugli emendamenti e sono arrivati ad un passo dalla crisi con l’amministrazione. Gandolfo ha portato a casa alcune modifiche che ha indicato come “essenziali per ridurre i costi e per razionalizzare il servizio”. In sintesi il nuovo Piano prevede lo spazzamento delle strade soltanto una e non due volte alla settimana, l’istituzione di 2 centri mobili e di 2 nuove isole ecologiche presidiate, la previsione dell’utilizzo dei mezzi almeno al 50% elettrici o a metano, l’ottimizzazione del recupero dell’umido e l’inclusione della pulizia delle fontane, griglie, catidoie e cunette tra i servizi da svolgere. Previsti interventi di pulizia anche nelle aree dedicate ai mercati ed alle fiere occasionali e nelle aree cimiteriali. Il consiglio ha poi inserito nel Piano anche una forte premialità per i cittadini più virtuosi e la pulizia delle spiagge libere. Tra gli emendamenti approvati anche quello che obbliga il Comune a prendere il posto della società che gestirà il servizio se il pagamento degli stipendi ai dipendenti non sarà effettuato entro i primi 15 giorni del mese.
Emergenza rifiuti
Il Piano “Esper” è stato approvato dal consiglio comunale di Marsala in piena emergenza rifiuti. Anche il territorio marsalese scarica, infatti, i suoi rifiuti nella discarica di contrada Borranea di proprietà della “Trapani Servizi”, società controllata dal Comune capoluogo. Marsala si aggiunge agli altri Comuni della provincia che sono stati autorizzati a conferire i loro rifiuti a Trapani. La Regione ha sempre maggiori difficoltà a gestire le discariche e deve fare i conti con le loro chiusure in corso d’opera. Domani si terrà un vertice in Prefettura richiesto, a gran voce, dai sindaci.
Cinque domande all’assessore alla Tutela Ambientale del Comune di Trapani Giuseppe Licata.
Possiamo fare il punto sulla discarica?
“I Comuni sono 28, provincia di Trapani e qualcuno della provincia di Palermo, ma da lunedì saranno 29 con Marsala”.
Perché si accumulano i rifiuti in entrata alla discarica, cosa impedisce di conferirli anche se tanti?
“Sì accumulano perché l’impianto di Belvedere era stato progettato e costruito per servire il territorio comunale di Trapani, vasche, vaglio, tritatore…, sicché gli autocompattatori possono scaricare subordinatamente alla capacità di lavorazione”
Quanta spazzatura arriva ogni giorno?
“In atto riceve il massimo della potenzialità”.
Con l’attuale quantitativo di rifiuti che arrivano quanto può durare?
“La vasca F era stata costruita per servire il solo Comune di Trapani fino al 2021. Di questo passo, si stima un residuo di 8 – 10 mesi”.
Perché la “Trapani Servizi” non riesce a fare il “porta a porta”?
“Per la raccolta <<porta-porta>> il Comune ha presentato 18 mesi fa all’assessorato per l’Energia -Dipartimento Acque e Rifiuti, il relativo progetto per costituirsi in A.R.O., ma ad oggi non risulta approvato. Finora l’originario contratto di appalto con <<Trapani Servizi Spa>>, risalente al 2000, prosegue in regime di prorogatio in conseguenza delle numerosissime ordinanze del presidente della Regione, per fronteggiare l’emergenza rifiuti. La differenziata è utilissima per limitare le quantità che vengono conferite in discarica. Il Comune, fermo il Centro fisso sul Lungomare Dante Alighieri, ha incrementato il numero dei mezzi mobili, da uno a tre, per aumentare la percentuale di materia prima-seconda da avviare ai Consorzi di Filiera, non solo per avvicinarsi agli obiettivi indicati dalla Regione, ma pure per ricavare utili e ridurre il quantum delle sanzioni”. Infine, va detto che il <<porta-porta>> impiegherà maggiore manodopera con conseguenti maggiori spese e tariffe maggiorate. Io sono favorevole per altre tecnologie, come ad esempio la torcia al plasma per la scissione del rifiuto indifferenziato. Si ridurrebbero i costi e si otterrebbero profitti dalla produzione di energia elettrica. Il Comune ha formalizzato il proprio intendimento, in tale direzione, notificandolo alla Regione. Siam in attesa”.