Ha scelto la soluzione del documento politico per ufficializzare la sua candidatura alle primarie Enzo Abbruscato ha preferito scrivre e non parlare come invece hanno fatto gli altri due candidati del Pd Pietro Savona e Dario Safina. Il Partito Democratico un primo risultato l’ha già raggiunto. Deve ancora scegliere la formula delle primarie ma le tre candidature attestano che le primarie si faranno ed è già un passo avanti per i democratici di Trapani. Abbruscato ha voluto ribadire ciò che ha sempre ritenuto scontato: “Devo necessariamente iniziare mostrando un certo stupore. In molti mi chiedono se intendo o meno partecipare alle Primarie in vista delle prossime amministrative. Su questo versante mi sono espresso diverse volte e senza alcun giro di parole ma, considerato che sembra rimanere qualche dubbio, lo dico chiaramente: non potrei in alcun modo evitare di dare il mio personale contribuito alle Primarie all’interno di un
progetto del quale condivido obiettivi e programmi. L’ho dichiarato, credo, in ogni forma possibile ed in tempi non sospetti. Anche quando non tutti hanno condiviso l’uso di questo inestimabile strumento di partecipazione”. Il consigliere del Pd è pronto a partecipare ma vuole anche vincere: “Perché essere sindaco è qualcosa che devi fortemente volere, deve essere il frutto di un amore totale e una dedizione incondizionata verso la città in cui sei nato e
cresciuto. Personalmente credo di poter dare un contributo per sollevare questa città dalle
attuali sofferenze”. Il giudizio sulle condizioni attuali della città è impietoso: “Trapani è in uno stato comatoso, senza progettualità, senza una idea di sviluppo e, cosa più grave, senza quella coesione sociale che è alla base della crescita di un territorio. Questo anche perchè, almeno sul versante politico e amministrativo, si trova, ormai da decenni, incartata su liti pregresse e anche personali, che spero non trovino sponde nei protagonisti prossimi della competizione elettorale”. Per Abbruscato il quadro è chiaro: “Abbiamo assisistito ad anni d’insulti e accuse reciproche tra ex alleati, con uno scaricabarile continuo che ha trascinato Trapani, la nostra Trapani, in uno stato di quasi apatia economica e culturale. Il mio personale dubbio sul metodo verso il quale stiamo arrivando alle primarie riguarda proprio il rischio di trasportare, anche
nella Trapani che verrà, gli strascichi di faide politiche che sicuramente non aiutano
la città”. Il consigliere è pronto alla sfida: “Questa città ha senz’altro bisogno di sognare il proprio futuro, andando oltre la semplice amministrazione. Ma un sogno rimane tale e non si trasforma in progetto se non si parte dalla soluzione di problemi concreti e non si riporta il dibattito sui fatti”. Abbruscato gioca a carte scoperte ed indica le questioni politiche ed amministrative che intende affrontare: “Vorrei confrontarmi su questioni reali, sul perché il Luglio Musicale è, nuovamente, ridotto in un produttore di debiti, sull’efficienza della macchina amministrativa dell’ente Comune, sulle scelte imprescindibili sulla raccolta differenziata e sulla
<<Trapani Servizi>>, che interpreta le politiche ambientali in città. Un discorso a parte e tanta rabbia per le occasioni sprecate per affermarci, definitivamente, nel marketing /offerta turistica dove le iniziative del privato, quasi mai vengono incoraggiate, se non addirittura boicottate.
Un confronto che porti la Chiazza, la Casina delle Palme, il Lazzaretto, il Bastione al centro delle iniziative e non come un peso da disamministrare, con il rispetto per il passato, per un futuro bello e possibile”. Per il consigliere servono le “primarie delle idee” delle priorità e non quelle che consumano soltanto un regolamento di conti all’interno del Pd o di una coalizione. Abbruscato le considera uno strumento decisivo per evitare che la città cada nelle mani dell’anti-politica e dell’astensionismo.
Priorità, quindi e confronto aperto con i cittadini sulle grandi scelte. Perché il sindaco
che verrà dovrà avere l’autorevolezza sancita da un mandato chiaro per valorizzare
Trapani nei luoghi e nelle sedi opportune: “Trapani non merita l’attuale immobilismo, ripeto, frutto anche di attriti all’interno della coalizione vincente nel 2012, che ci ha vistall’opposizione e promotori di una mozione di sfiducia, io in prima persona e convintamente.
Quindi: si, mi candido alle Primarie per amministrare la nostra città, e voglio ribadire che penso a primarie vere, che stabiliscano l’inizio di un percorso politico che riapra il dialogo con e verso il territorio, verso la cittadinanza, e che non siano nemmeno lontanamente il politichese che gli elettori oggi non potrebbero capire e che sicuramente non potrebbero accettare”.