Un’altra “grana” per il sindaco di Trapani Vito Damiano, dopo quella per il Luglio Musicale Trapanese e l’avviso pubblico per la selezione del sovrintendente-direttore artistico? Sembrerebbe proprio di sì. Le procedure del Luglio sono andate avanti con la selezione e la verifica dei parametri che avevano consentito all’attuale consigliere delegato dimissionario Giovanni De Santis di superare la selezione e poter ambire alla carica quinquennale, ma si sono fermate di fronte alla decisione di Damiano, presidente del Luglio, di bloccare la nomina per alcuni approfondimenti tecnico-giuridici. Con la “Trapani Servizi” il contenzioso si sta aprendo già nella fase preliminare. A 24 ore dalla pubblicazione dell’avviso pubbblico per le candidature alla nomina di amministratore delegato della società del Comune che si occupa della raccolta dei rifiuti è già polemica. L’associazione “CO.DI.CI” chiede la revoca dell’avviso: “L’attività di un amministratore delegato di una società per azioni non può essere regolato da un contratto di diritto privato a termine, in pratica non può essere assunto con contratto di lavoro come se fosse un dipendente del Comune o della società stessa, nè può essere sottoposto al contratto collettivo nazionale del personale dirigente del comparto Regioni ed Autonomie Locali. Questo perché l’AD viene eletto invece dal consiglio di amministrazione e prevede una durata di 3 esercizi e non di 3 anni”. Gli avvocati Manfredi Zammataro e Vincenzo Maltese di “CO.DI.CI” aggiungono una valutazione “politica”: “In barba alla spending review, come pubblicato sul sito della Trapani Servizi l’attuale AD percepisce un compenso lordo pari a 21.349,20 euro, mentre nell’avviso di selezione è previsto un compenso lordo praticamente raddoppiato pari a 43.310 euro. Per i due avvocati l’avviso è dunque da revocare perché non ha un fondamento giuridico.