TRAPANI, IL TAR DEL LAZIO “SOSPENDE” LA CONCESSIONE DELL’EX AREA DEL CANTIERE NAVALE

12 Marzo 2016

La concessione dell’area demaniale dell’ex Cantiere Navale è una questione ancora aperta. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, lo scorso 11 dicembre del 2015, aveva riconosciuto l’idoneità della “Marinedi srl” e della “Servizi Nautici” al rilascio della concessione marittima per l’occupazione dell’area ex Satin di 78.782 metri quadrati. Il ricorso al Tar del Lazio è stato presentato dalla società cooperativa “Bacino di Carenaggio” che dopo l’ordinanza torna in piena corsa. I giudici hanno infatti chiesto di riavviare l’iter istruttorio non soltanto per la società ricorrente – esclusa dalla selezione – ma anche per la “Marinedi srl”. La discussione del ricorso nel merito è stata fissata per il prossimo 7 dicembre. L’ordinanza che ha fatto scattare la sospensiva è comunque severa nei confronti dell’iter procedurale seguito per la selezione delle società che avevano presentato la loro istanza per ottenere la concessione demaniale. La procedura seguita per la verifica della documentazione presentata dalle società interessate all’area dell’ex CNT era già stata contestata durante le diverse conferenze di servizio che si erano tenute prima d’inviare le carte al Ministero. La decisione del Tar del Lazio, anche se ancora parziale, perchè il ricorso deve ancora essere discusso nel merito, ferma “Marinedi srl” che è chiamata a fare un passo indietro rispetto alla concessione. La società “Bacino di Carenaggio” è una cooperativa composta da ex lavoratori della Satin, la società del gruppo D’Angelo che aveva la concessione dell’area dei Cantieri Navali. La “Bacino di Carenaggio” è stata difesa dagli avvocati Franco Campo, Pasquale Perrone e Giovanni Ciaravino. “Marinedi srl” si è invece affidata all’avvocato Nicola Messina. Il Ministero era rappresentato dall’Avvocatura dello Stato. Il ricorso è infatti contro il Ministero e nei confronti di “Marinedi srl”.

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