Al netto delle dichiarazioni formali che ognuno dei protagonisti della nuova crisi politica ericina ha rilasciato e rilascia. Al netto dei documenti politici che puntano a chiarire la propria posizione – o meglio a rivendicare le proprie ragioni – ci sono alcuni dati certi ed una data. Le dimissioni degli assessori di “Erice che Vogliamo” Gianni Mauro ed Angelo Catalano rimangono “congelate”. Il sindaco Giacomo Tranchida dice, nella sua ultima nota, di averle acquisite e che le mantiene, ma ha anche invitato i due assessori “ancora nei prossimi giorni a non desinare l’impegno nel prezioso lavoro dagli stessi svolto”. Di conseguenza, le dimissioni dei due assessori non sono operative. Altrimenti non potrebbero partecipare alle riunioni di giunta, come quella convocata per oggi alle 13 per approvare il bilancio di previsione del 2015 che dovrà poi passare all’esame del consiglio. Tranchida, sempre nella sua ultima nota, fa un passo avanti chiamando in causa la sua maggioranza, invitata a partecipare ad un vertice che si terrà mercoledì alle 21 nella sala giunta a Rigaletta-Milo. Gli inviti sono per i rappresentanti di “Erice che Vogliamo”, del Pd e per i consiglieri che sostengono l’amministrazione. Tranchida chiede “un definitivo chiarimento politico e programmatico”. Lascia intendere nella sua ultima nota di avere apprezzato le dichiarazioni del suo vicesindaco Daniela Toscano che ha voluto precisare che non c’è alcun accordo con il Psi, che l’accordo è condizionato da un cambio di linea dei socialisti nei confronti dell’amministrazione e dei suoi atti – a cominciare dal progetto per l’housing sociale ed il campus universitario – e che comunque qualsiasi intesa per allargare la coalizione per le Comunali del 2017 parte dalla condivisione di linea e di scelte con i movimenti che hanno sostenuto, assieme al Pd, l’azione di governo ericina. Sta di fatto che l’annuncio del vertice di mercoledì ha superato l’azzeramento di giunta annunciato dal primo cittadino dopo la nota congiunta Pd-Psi. Azzeramento che i democratici – così come dichiarato dal loro segretario cittadino Gianrosario Simonte – non avrebbero subito. Simonte aveva infatti annunciato l’eventuale contromossa di passare all’opposizione. Quella di queste ore appare dunque come una “tregua”, l’ennesimo tentativo di mediazione per trovare una soluzione unitaria che finora è stata smentita dalle polemiche e dalle dichiarazioni al vetriolo, che continuano ad essere all’ordine del giorno dell’agenda politica pur se inframezzate da “timide” apperture che soltanto il vertice che si terrà mercoledì potrà valutare nella loro reale consistenza politica. La questione Psi rimane dunque aperta.
ERICE, QUELLO CHE SI LEGGE TRA LE RIGHE DEGLI ULTIMI DOCUMENTI
22 Febbraio 2016
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