LA PRIMARIE, L’ESCLUSIONE DI BENENATI, LA TESSERA E LE REGOLE DEL PD

18 Febbraio 2016

Non c’è pace nel Pd alcamese ed anche in quello trapanese, chiamato in causa nella vicenda delle primarie. Subito dopo la presentazione delle candidature . Enzo Cusumano da un lato e Giuseppe Benenati dall’altro – è scoppiata la polemica sul tesseramento dell’avvocato. Tutti alla ricerca della tessera di Benenati. Non era iscritto ad Alcamo, non risultava iscritto on line ed a chi sosteneva che fosse un tesserato del Pd di Campobello di Mazara s’era incaricato il segretario provinciale Marco Campagna a smentirlo. No tessera, no primarie è stato il tormentone Pd da martedì sera. A questo ostacolo, considerato, “insormontabile”, si aggiungevano le critiche politiche alla candidatura di Benenati, da sempre avversario del Pd e del centrosinistra. Le ulteriori verifiche, in attesa di trovare la tessera di Benenati, si sono concluse con la decisione da pare del partito di Alcamo – supportato da dirigenti con responsabilità nazionali, regionali e provinciali – di escludere l’avvocato, ma con una motivazione esclusivamente politica. La sua storia inconciliabile con quella del Pd, in sintesi. Nessun accenno alle “regole”. Accenno che non poteva esserci perché, nel frattempo, qualcuno ha deciso di prendere il regolamento per le primarie e di leggere cosa c’è scritto. All’articolo 4 si legge che: “Possono essere candidati alle primarie per la carica di Sindaco, Presidente di Provincia o Presidente di Regione, i cittadini in possesso dei requisiti di legge che li rendano eleggibili a tali cariche, la cui candidatura non sia in contrasto con il Codice etico del Pd e che abbiano sottoscritto, oltre al presente Regolamento, il Codice etico e lo Statuto nazionale e regionale del Partito Democratico”. Nessun obbligo di tesseramento dunque per candidarsi alle primarie Pd. La corsa a scoprire dove si era tesserato Benenati ha così assunto condizioni surreali. L’esclusione di Benenati si è dunque ridotta ad una questione meramente politica. Dato che fa dire a Giacomo Sucameli, presentatore della candidatura: “Benenati va avanti e Campagna indietro, mi verrebbe da dire. Come volevasi dimostrare il tesseramento non è un requisito per partecipare alle primarie”. Esclusione, quella decisa dal Pd, che potrebbe essere a rischio di ricorso. Non sembrerebbe tuttavia questo l’orientamento dell’area del Pd che fa riferimento a Sucameli e che si riconosce nell’onorevole Paolo Ruggirello, anche se la situazione è in continua evoluzione. Nelle prossime 24 ore si saprà qualcosa di più. Il caso Benenati potrebbe ancora essere aperto.

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