Un disegno di legge per istituire l’ente Parco di Erice. L’ha presentato all’Ars l’onorevole Nino Oddo. “L’obiettivo- ha dichiarato il parlamentare trapanese- è quello di rivalutare e far fruire in modo sinergico e integrato tutte le risorse del contesto che oggi, invece di produrre ricchezza, giacciono spesso abbandonate in un territorio unico al mondo che, per la sua storia millenaria, ha una precisa identità e un’enorme importanza culturale e turistica”. Oddo elenca le “risorse” a disposizione: “Il Monte San Giuliano, il Santuario della Madonna, il tempio pagano intitolato a Venere, le grotte con i dipinti preistorici, i siti archeologici, le torri, le chiese rurali che conservano affreschi medioevali, i boschi, i giardini storici impiantati dal Conte Agostino Pepoli, il Museo agro-forestale che ospita anche animali in via di estinzione come l’asino di Pantelleria ed il cavallo di San Fratello”. Il disegno di legge del deputato regionale del Psi muove da una preoccupazione: “In assenza di un provvedimento che salvaguardi il patrimonio di Erice e che eviti il progressivo isolamento dei cittadini ericini per la scarsità di servizi si rischia di perdere nel tempo una ricchezza di inestimabile valore naturalistico, storico, architettonico e archeologico”. Oddo, nella sua relazione tecnica al disegno di legge, indica il percorso da seguire: “Il Parco di Erice dovrà essere orientato ad uno sviluppo imprenditoriale ecologicamente sostenibile e avviare un percorso che possa riconsegnare ai soggetti interessati la responsabilità di una nuova gestione della città e della montagna puntando verso l’innovazione tecnologica per favorire un processo virtuoso per la promozione di uno sviluppo integrato e sinergico”.