Sui rapporti politici e personali tra l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro e l’ex deputato regionale della Democrazia Cristiana Pino Giammarinaro si potrebbero scrivere interi libri. E’ sempre stato un rapporto solido e solidale e sopratuttto alla pari. Cuffaro si fidava di Giammarinaro e Giammarinaro si fidava di Cuffaro. Il governo regionale presieduto da Cuffaro ma anche le sue esperienze assessoriali in giunte guidate da altri presidenti avevano un unico comune denominatore. Il referente di Cuffaro in provincia di Trapani era Giammarinaro e non soltanto per le questioni relative alla gestione della sanità provinciale. Cuffaro è stato chiamato a deporre, come testimone citato dalla difesa, nell’ambito del procedimento a carico di Giammarinaro nella sezione di misure di prevenzione del Tribunale. Un pentito calabrese, Marcello Fondacaro, che negli anni Novanta avrebbe voluto aprire un laboratorio di analisi nel territorio trapanese ha detto a riferito ai giudici di avere parlato con Cuffaro e che quest’ultimo gli avrebbe chiesto di rivolgersi a Giammarinaro per le questioni che riguardavano la sanità trapanese. L’ex presidente della Regione ha però detto di non conoscere Fondacaro e di essere sicuro di questa sua affermazione perché può contare su una memoria di ferro.
CUFFARO, GIAMMARINARO ED IL PENTITO CALABRESE
13 Gennaio 2016
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